Pasta Garofalo sarà il primo pastificio italiano ad utilizzare la plastica riciclata nella confezione

Pastificio Garofalo sposa la sostenibilità: l'azienda di Gragnano ha appena lanciato delle nuove confezioni di pasta, prodotte per il 30% da plastica riciclata

C’è un’importante novità in arrivo negli scaffali dei supermercati italiani: la pasta firmata Garofalo sarà la prima Made in Italy ad essere venduta in un packaging composto per il 30% da plastica riciclata. Si tratta di un passo storico per il noto Pastificio Lucio Garofalo, che è giunto a questo traguardo dopo un lungo lavoro di ricerca, valutazioni e approfondimenti. Lo scopo? Ovviamente quello di abbracciare un sistema di produzione e consumo sempre più rispettoso dell’ambiente, alla luce degli obiettivi dell’Agenda Onu 2030 per lo Sviluppo Sostenibile.

Per le nuove confezioni la storica azienda di Gragnano (Napoli) userà plastica ottenuta dal riciclo chimico, che rappresenta un approccio all’avanguardia. Il riciclo chimico, infatti, permette di ottenere l’olio di pirolisi dalla decomposizione dei polimeri che compongono i tradizionali rifiuti da imballaggi in plastica, convertendoli nella materia prima utilizzabile per produrre nuovamente plastica, equivalente ad un materiale vergine.

Un processo diverso da quello meccanico finora utilizzato, che apre possibilità di riciclo inedite per frazioni di rifiuti ad oggi difficili da riciclare come la plastica da raccolta domestica – spiegano dal pastificio. – Una lavorazione al momento ancora costosa ed un materiale di ancora limitata disponibilità.

Fino allo scorso anno la plastica riciclata non poteva essere impiegata negli imballaggi destinati agli alimenti, ma il regolamento Regolamento UE 2022/1616 – entrato in vigore a ottobre 2022 – ha stabilito che è possibile immettere sul mercato materiali e oggetti destinati al contatto con gli alimenti (MOCA) di materia plastica riciclata fabbricati con una tecnologia idonea, in grado di riciclare i rifiuti in materiali e oggetti di materia plastica riciclata sufficientemente inerti e sicuri da un punto di vista microbiologico; oppure con una nuova tecnologia di riciclo valutata positivamente dall’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA).

Come riconoscere il nuovo packaging green

In una prima fase, che prende avvio nel mese di marzo, il nuovo packaging con plastica riciclata interesserà 5 formati di Pasta Garofalo: Spaghetti, Penne ziti Rigate, Fusilli, Farfalle e Elicoidali. Ma l’intenzione dell’azienda è quella di estenderla ad altri prodotti della linea e di aumentare la percentuale di materiale plastico riciclato ogni anno di più.

Come riconoscere le innovative confezioni green? Distinguerle da quelle classiche sarà molto semplice, visto che saranno caratterizzate dalla trasparenza, che lascia spazio alla pasta di mostrarsi in tutte le sue naturali imperfezioni e da un’etichetta che riporterà in modo chiaro e immediato i pilastri alla base del progetto: Packaging ad Impatto Zero e con il 30% di plastica riciclata.

L’impegno della’azienda campana non si limita solo al lancio dei nuovi packaging più sostenibili. Pastificio Garofalo ha anche aderito ad un importante progetto per compensare le emissioni di CO2 legate alla produzione delle confezioni della sua pasta e sul sito del www.innamoratidelpianeta.it (che prende il nome dal claim dell’iniziativa) racconta il suo impegno a favore della sostenibilità e promuovendo azioni quotidiane virtuose come bollire l’acqua con il coperchio per ridurre sprechi di energia e riciclare correttamente i rifiuti.

Ci auguriamo che anche le altre aziende che producono pasta (e non solo) scelgano di imboccare questa via.

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Fonte: Garofalo

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