Prima la famiglia! Quest’uccello canoro australiano soccorre i suoi conoscenti, ignorando le richieste di aiuto degli estranei

Un nuovo studio scientifico ha dimostrato come un uccello canoro australiano corra prima in soccorso dei membri della sua famiglia, aiuti poi successivamente gli esemplari della comunità ma ignori del tutto gli sconosciuti. Per loro non si impegna affatto

La famiglia viene prima di tutto? Per uno splendido uccello amatissimo dagli australiani sembra essere proprio così al punto da rischiare la vita per la sua cerchia, aiutare gli esemplari della stesso gruppo e far finta di niente quando le richieste di soccorso arrivano da uccelli sconosciuti.

A rivelarlo un nuovo studio scientifico condotto dalla Monash University e pubblicato sulla rivista Current Biology. I ricercatori del centro universitario di Melbourne hanno passato ore e ore sul campo a studiare le interazioni tra gli esemplari di scricciolo azzurro superbo, nome scientifico Malurus cyaneus, e il loro comportamento in situazioni di pericolo.

La specie in questione è un perfetto esempio di società multilivello ossia quando “gruppi stabili di individui si sovrappongono spazialmente e si associano preferenzialmente con altri gruppi, producendo una struttura sociale gerarchica” specifica lo studio.

Questo tipo di società è stato osservato tra gli esseri umani, ma anche tra gli uccelli. Non si conoscono perfettamente i vantaggi che gli esemplari trarrebbero, ma l’aiuto reciproco sembra essere uno dei possibili benefici e lo studio lo proverebbe.

Abbiamo scoperto che gli scriccioli, come i cacciatori-raccoglitori, hanno tre tipi distinti di relazioni: quelli dello stesso gruppo riproduttivo, quelli della stessa comunità e individui sconosciuti della popolazione più ampia, ha detto Ettore Camerlenghi, autore principale dello studio.

I ricercatori hanno effettuato una lunga serie di registrazioni posizionando non troppo vicino ad alcuni scriccioli azzurri superbi un finto kookaburra, un loro predatore. Scorta la minaccia, gli scriccioli azzurri superbi hanno lanciato l’allarme con i loro richiami.

Queste chiamate possono indurre altri simili ad avvicinarsi e a chiedere a loro volta aiuto, ma possono anche essere usate per comunicare un comportamento distintiva per distrarre il predatore, il che mette a rischio gli uccelli, ha spiegato Robert Magrath, coautore della ricerca.

Nello specifico gli scriccioli azzurri superbi gonfiano il loro piumaggio cercando di scoraggiare il nemico e tenendolo impegnato. In questo modo si immolerebbero per salvare i propri familiari. Sorprendente è stata invece la reazione con richieste di aiuto provenienti da estranei.

I ricercatori hanno notato come gli scriccioli azzurri superbi le ignorassero completamente, non impegnandosi per uccelli che non appartengono alla comunità.

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Fonte: Current Biology

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