Indossano guanti e sono armati di noci di cocco e bottiglie di plastica: così un esercito di volontari sta cercando di ripulire le spiagge filippine avvelenate dal petrolio fuoriuscito da una nave. È un disastro di proporzioni gigantesche, che sta mettendo a rischio oltre 20 aree marine protette, ma ai tg non ne sentirete parlare...
Nell’indifferenza generale del mondo la popolazione delle Filippine è alle prese con una corsa contro il tempo per salvare le spiagge dalla spaventosa marea nera. L’incubo è inziato lo scorso 28 febbraio, quando – a causa di problemi al motore – è affondata la petroliera MT Princess Empress al largo della città di Naujan, situata nella regione occidentale di Mimaropa.
UPDATE: During its aerial surveillance, the Philippine Coast Guard (PCG) Aviation Force sighted a suspected oil spill with an estimated area of 5-kilometer-long and 500-meter-wide near MT PRINCESS EMPRESS in the vicinity waters off Naujan, Oriental Mindoro, today, 28 February 2023.READ INCIDENT REPORT HERE: https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=616128473885842&id=100064660843959&mibextid=Nif5ozWATCH VIDEO UPDATE HERE: https://fb.watch/iZxaz9_VgH/#DOTrPH 🇵🇭#CoastGuardPH #MaritimeSectorWorks
Posted by Philippine Coast Guard on Tuesday, February 28, 2023
Soltanto un paio di giorni fa le autorità sono riusciti a individuare l’imbarcazione – che trasportava ben 800mila litri di petrolio industriale – e stanno provando a contenere il più possibile lo sversamento di greggio, ma i tentativi si stanno rivelando vani.
Il petrolio ha infatti già contaminato i litorali di numerose città e villagi, fra cui Pinamalayan, Gloria, Bansud, Bongabong, Roxas e Mansalay. È vero e proprio disastro ambientale, che rischia di avere effetti devastanti sull’ambiente e la fauna marina, oltre che sulla vita dei residenti.
Secondo quanto riferito lo scorso sabato dalla Guardia costiera filippina, oltre 25 mila persone – che vivono di pesca e coltivazione delle alghe – stanno facendo i conti con le conseguenze della dispersione del petrolio in varie aree della municipalità di Caluya, dove è stato dichiarato lo stato di calamità.
MSI Bulletin[Updates on the MT Princess Empress Oil Spill]Bulletin #04 (March 5, 2023): Model forecasts that spill…
Posted by UP Marine Science Institute on Sunday, March 5, 2023
La popolazione è disperata e sta facendo davvero il possibile per ripulire le spiagge. Armati di bottiglie di plastica e tazze, tantissimi volontari – con addosso mascherine protettive e guanti – sono da oltre una sttimana in prima linea per arginare i danni della marea nera.
Instancabili, continuano la loro missione, spesso in preda alla nause per l’odore nauseabondo del petrolio.
ATM: Coastal clean-up sa Sitio Sabang, Barangay Tinogboc, Caluya, AntiqueLiban sa oil spill response team, nakatutok…
Posted by Philippine Coast Guard on Tuesday, March 7, 2023
TINGNAN: Umabot sa 15 SAKO NG OILY WASTE ang nakolekta ng oil spill response team at mga residente sa baybay-dagat ng…
Posted by Philippine Coast Guard on Monday, March 6, 2023
Associazioni e scuole stanno donando anche bottiglie e noci di cocco: semplici oggetti che al momento si rivelano un’arma preziosa.
Il terribile impatto della fuoriuscita di petrolio sull’ambiente
La fuoriuscita di petrolio rischia di compromettere una ventina di aree naturali protette del Paese. Secondo i biologi marini dell’Università delle Filippine, a finire per essere inquinate saranno circa 36.000 ettari di barriera corallina, mangrovie e alghe. A fare le spese di questo maxi disastro saranno anche pesci, tartarughe e volatili che vivono in quelle aree che prima erano incontaminate.
Un inestimabile patrimonio naturalistico devastato da un incidente (l’ennesimo!) provocato dalla mano dell’uomo…
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Fonti: Philippine Coast Guard/Reuters
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