Un nuovo test americano ha trovato presenza di Pfas a livelli elevati in alcune confezioni di cibo per cani e gatti. Un rischio per la salute dei nostri amici a 4 zampe ma anche per noi, dato che la polvere presente nei sacchetti può aumentare la contaminazione domestica da Pfas
Indice
L’Environmental Working Group (EWG), un’organizzazione americana senza scopo di lucro incentrata sulla protezione della salute pubblica, ha condotto un test di laboratorio indipendente sul cibo per animali di alcune marche famose negli Usa (e non solo).
L’obiettivo dell’indagine era individuare all’interno del cibo per cani e gatti l’eventuale presenza di Pfas, noti negli Usa come “forever chemicals“, data la loro elevata persistenza nell’ambiente.
I test hanno trovato fluoro (che indica la presenza di Pfas) in tutti i campioni analizzati e la cosa va seriamente presa in considerazione in quanto, come ha dichiarato Sydney Evans dell’Environmental Working Group:
I PFAS sono così tossici anche a livelli bassi che qualsiasi livello è davvero motivo di preoccupazione.
Il problema principale è infatti che queste sostanze chimiche si accumulano non solo nell’ambiente, dove non si disgregano praticamente mai, ma anche nel nostro corpo o, come nel caso di quest test, in quello dei nostri animali domestici.
Come si legge sul sito EWG:
Proprio come i bambini ingeriscono sostanze inquinanti con l’acqua del rubinetto, giocano sui prati con residui di pesticidi e respirano una serie di contaminanti dell’aria interna, così fanno i nostri animali domestici. Ma con una durata della vita ridotta – molti animali maturano e invecchiano sette o più volte più velocemente dei bambini – anche gli animali domestici sviluppano problemi di salute dall’esposizione molto più rapidamente, ha scoperto in precedenza EWG.
Come ha ricordato la dottoressa Evans:
Ci sono parecchi problemi di salute. In precedenza, gli studi hanno mostrato collegamenti tra vari tipi di cancro e problemi alla tiroide.
C’è poi un altro aspetto importante segnalato dagli esperti americani, ovvero che le polveri che fuoriescono dalle confezioni di cibo per animali con Pfas rischiano di contaminare anche i nostri ambienti domestici.
Dunque il rischio non è solo per gli amici a 4 zampe, indirettamente anche i loro proprietari potrebbero essere esposti ai Pfas.
Come è stato condotto il test
Per scoprire se vi erano Pfas nel cibo per animali, l’EWG ha commissionato a un laboratorio indipendente e certificato un test per il fluoro totale su 11 confezioni di alimenti per animali domestici di 7 marche famose.
Come spiegano gli esperti americani:
I test per il fluoro totale, solitamente indicati in parti per milione o ppm, indicano la probabile presenza di PFAS, ma non mostrano quali PFAS sono presenti.
Ulteriori test hanno mostrato però che alcuni noti marchi avevano livelli rilevabili di Pfas specifici. Il laboratorio ha testato infatti per alcuni determinati Pfas le 4 confezioni con le più alte concentrazioni di fluoro.
Cosa è stato trovato nel cibo per animali
Le sostanze trovate erano in particolare le seguenti:
- PFBA
- PFPeAP
- FHxA
- PFHpA
- x62FTCA
- x62diPAP
- PFPrA
Come segnala l’EWG:
Purina Cat Chow Complete Chicken aveva la più alta concentrazione di PFAS totali, a 245 parti per miliardo, o ppb, seguita da Kibbles n’ Bits al sapore di pancetta e bistecca, con quasi 15 ppb di PFAS totali. Le altre confezioni testate avevano meno di 15 ppb totali di PFAS.
Per i gatti, uno dei risultati più alti per il fluoro totale era quello del campione Meow Mix Tender Centres Salmon & Chicken Flavours Dry Cat Food, con oltre 600 ppm. A seguire il Purina Cat Chow Complete Chicken con poco più di 310 ppm di fluoro totale. Altri tre alimenti per gatti – Blue Buffalo, Iams e Rachael Ray Nutrish – avevano tutti meno di 100 ppm di fluoro totale.
Per quanto riguarda i cani, invece, il Kibbles n’ Bits Bacon and Steak ha registrato poco meno di 600 ppm di fluoro totale, seguito da Blue Buffalo’s Life Protection Formula Puppy Chicken and Brown Rice Recipe food, con poco più di 150 ppm.
I due prodotti Purina, quello Iams e il Pedigree, avevano invece quantità molto inferiori di fluoro totale rilevato.
La replica delle aziende
Il Pet Food Institute (PFI), che rappresenta i produttori di alimenti per animali domestici, ha inviato ad un’emittente televisiva statunitense una dichiarazione in cui afferma:
Come produttori di alimenti per animali domestici e proprietari di animali domestici, i membri del Pet Food Institute sono impegnati nella produzione di cibo per animali domestici sicuro e nutriente che soddisfi o superi tutte le normative statali e federali sulla sicurezza dei prodotti. PFI comprende che alcuni proprietari di animali domestici potrebbero essere preoccupati per la presenza di PFAS nelle confezioni di alimenti per animali domestici. Per decenni, PFAS specifici sono stati autorizzati dalla Food and Drug Administration (FDA) per applicazioni a contatto con gli alimenti, come l’uso in pentole (ad es. “Teflon”) e materiali di imballaggio alimentare per il loro antiaderente e oleorepellente e idrorepellente proprietà. È importante notare che prima che la FDA approvi le domande di ingredienti a contatto con gli alimenti, l’agenzia richiede al produttore di presentare un’ampia revisione dei dati scientifici per garantire che tutte le sostanze presenti nel materiale a contatto con gli alimenti siano sicure per l’uso previsto. Gli imballaggi alimentari con sostanze a contatto con gli alimenti approvate dalla FDA sono progettati e realizzati per proteggere la sicurezza e l’integrità degli alimenti e i produttori di alimenti per animali domestici incoraggiano i fornitori di imballaggi a cercare continuamente opzioni di imballaggio superiori. Attendiamo con impazienza progressi e innovazioni nella scienza che portino alla disponibilità di materiali di imballaggio alternativi e controllati approvati dalla FDA, come i materiali attualmente in uso.
Sembra essere dato per scontato, quindi, che il problema della contaminazione da Pfas del cibo per animali derivi da una migrazione di queste sostanze dalle confezioni all’alimento.
In proposito l’EWG scrive:
Sebbene la nostra ricerca abbia trovato il suggerimento di PFAS nei sacchetti di cibo per animali, non abbiamo concluso che le sostanze chimiche siano migrate dalla confezione al cibo stesso. Ma altre ricerche hanno stabilito che i PFAS negli imballaggi potrebbero contaminare il cibo all’interno, il che metterebbe ulteriormente a rischio le famiglie e i loro amici a quattro zampe.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: EWG
Leggi anche:
- La carta igienica contiene Pfas e potrebbe favorire il cancro, i risultati shock di un nuovo studio
- PFAS: gli inquinanti chimici presenti in tantissimi prodotti per la casa accusati di causare cancro e diabete nei bambini, lo studio
- Pfas nei succhi di frutta 100%: questa marca è stata trascinata in tribunale dai clienti “ingannati” negli Usa
- Trovati Pfas nelle uova biologiche: la colpa è dei mangimi dati alle galline, secondo il nuovo studio danese