Ora è ufficiale! Gli insetti possono provare dolore, lo studio sui bombi lo conferma

Secondo uno studio anche gli insetti possono provare dolore e in tal caso vanno tutelati e protetti così come tutti gli altri animali

Numerosi studi scientifici dimostrano che anche queste piccole creature, o almeno alcune di queste provano sensazione di dolore.

Il dolore è uno stimolo estremamente soggettivo così come le risposte che questo innesca negli esseri umani e negli altri animali.

A quanto pare anche gli insetti vengono sottoposti a tale stimolo.

Uno studio condotto sui bombi ha dimostrato come questi insetti reagissero con una risposta al dolore dopo essere stati sottoposti a stimoli potenzialmente dannosi.

Ogni anno i pesticidi uccidono miliardi di insetti selvatici e spesso le cause di morte sono date da paralisi, asfissia o dissoluzione di organi interni che a volte si protrae per diversi giorni. Si tratta quindi di una vera e propria sofferenza di massa, spesso sottovalutata poiché, storicamente, gli insetti vengono considerati come animali troppo semplici, incapaci di provare emozioni di alcun tipo e con una durata di vita troppo breve.

La maggior parte degli animali ha la percezione delle sensazioni dolorose a livello del cervello; gli insetti invece non godono di questa abilità.

Tuttavia questo non è necessariamente un indicatore del dolore, come lo è per esempio per gli esseri umani.

Lo studio condotto sui bombi ne è la prova: per questi insetti sono state messe a disposizione quattro mangiatoie differenti, due riscaldate e due non riscaldate, ognuna delle quali erogava acqua zuccherata (una vera leccornia per i bombi!). 

Inizialmente gli insetti evitavano le mangiatoie riscaldate, ma quando queste erogavano acqua più zuccherata, i bombi le prediligevano sfidando addirittura il calore insopportabile.

La valutazione delle prove del dolore per i diversi insetti è stata fatta seguendo un prospetto di otto caratteri fondamentali che valutano se il sistema nervoso di un animale può sopportare il dolore e se il suo comportamento indica dolore.

Questo prospetto ha consentito agli scienziati di riconoscere il dolore in altri due gruppi principali di invertebrati: i crostacei e i cefalopodi.

Mosche e scarafaggi soddisfano sei di questi criteri; api, vespe e formiche ne soddisfano quattro mentre farfalle, grilli e cavallette, appena tre.

I coleotteri invece, che rappresentano il gruppo più grande di insetti, ne soddisfano soltanto due anche se sono davvero pochi gli studi sui coleotteri in questo contesto.

Il governo del Regno Unito ha stabilito che qualora ci fossero evidenze scientifiche che l’animale avverta dolore, è necessaria la sua protezione legale. 

Poiché almeno alcuni tra gli insetti rispettano tale standard, è tempo di proteggere anche loro.

In che modo?

Per esempio includendoli nell’Animal Welfcare (sentience) Act 2022 che riconosce legalmente la capacità degli insetti di provare dolore e quindi li tutela da inutili sofferenze; o ancora promuovendo l’agricoltura biologica, eliminando l’utilizzo di pesticidi chimici.

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Fonte: The Conversation

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