Due donne hanno denunciato Apple: i loro ex partner le avrebbero stalkerate usando gli AirTag

Due donne hanno denunciato Apple sostenendo che i suoi AirTag sarebbero stati usati dai loro ex partner per monitorare i loro movimenti senza consenso. Erano già state espresse preoccupazione in tal senso, ma le misure di protezione prese dal colosso della tecnologia sarebbero state giudicate insufficienti

Apple finisce nuovamente nei guai a causa degli AirTag, i suoi dispositivi di tracciamento. Due donne hanno infatti denunciato il colosso della tecnologia sostenendo che i piccoli congegni bluetooth usati per localizzare i dispositivi e gli oggetti smarriti sarebbero stati impiegati dai loro ex partner per monitorare i loro movimenti senza consenso.

In particolare una avrebbe trovato un AirTag nel vano ruota della sua auto, mentre l’altra lo avrebbe rinvenuto nello zaino di suo figlio. Secondo le accusanti, l’azienda non ha tenuto conto degli avvertimenti dei gruppi di difesa e dei notiziari.

Già al momento del lancio, infatti, diversi attivisti per la privacy avevano messo in guardia dai potenziali rischi di AirTag, sostenendo che questi dispositivi sembravano troppo facili da usare per tracciare gli spostamenti di una persona senza il suo permesso.

I provvedimenti di Apple

Apple ha preso alcuni provvedimenti per mitigare questi pericoli. È stata implementata la funzione di emissione di un suono quando il dispositivo si trova lontano dal proprietario, in modo che ci si possa accorgere della sua presenza.

I possessori di dispositivi Apple, inoltre, ricevono una notifica quando un AirTag non riconosciuto si sta muovendo con loro. Tuttavia questo non è bastato a placare le polemiche, dato che si può fare in modo ad esempio che non suonino.

I timori iniziali sembrano ora essere diventati realtà. La proposta di azione legale collettiva è stata depositata presso la Corte distrettuale degli Stati Uniti per il Distretto settentrionale della California e accusa Apple di non aver introdotto salvaguardie efficaci che impediscano agli stalker di utilizzare gli AirTag per rintracciare le persone.

Nella causa si lanciano parole forti sulla pericolosità di tali dispositivi:

Con un prezzo di soli 29 dollari, è diventato l’arma preferita di stalker e molestatori.

Cos’è successo alle due donne

Nei documenti del tribunale sono raccontate le vicende accorse alle due donne. Si legge che Lauren Hughes, che vive nella contea di Travis, in Texas, ha saputo che un AirTag veniva usato per seguirla nell’agosto del 2021, dopo la rottura di una relazione durata tre mesi.

Lo stalker della signora Hughes le ha lasciato messaggi vocali minacciosi e ha pubblicato post offensivi sui suoi account di social media. Poi le ha lasciato degli oggetti fuori dal suo appartamento, cosa che l’ha portata a decidere di trasferirsi.

Tuttavia, mentre alloggiava in un hotel durante il trasloco, ha ricevuto una notifica sul telefono che segnalava che un AirTag sconosciuto stava viaggiando con lei. L’ha trovato nel vano ruota della sua auto. Dopo il trasloco, inoltre, il suo stalker ha postato online una foto di un camioncino nel suo nuovo quartiere, includendo nella didascalia una faccina ammiccante.

La seconda querelante, che vive a Brooklyn, ha scelto di non fornire il proprio nome ed è indicata come Jane Doe nei documenti del tribunale. Quest’estate ha trovato un AirTag nello zaino di suo figlio dopo un “divorzio conflittuale”. A seguito di questo episodio, il suo stalker avrebbe “continuato a usare gli AirTag per rintracciarla, molestarla e minacciarla”.

Le misure di protezione prese da Apple vengono ritenute inadeguate

Nella causa si afferma quindi che le misure di protezione adottate dall’azienda a seguito delle preoccupazioni sollevate sopra citate sono “tristemente inadeguate”.

Non offrono ad esempio protezioni automatiche agli utenti Android, che devono scaricare un’applicazione per essere avvisati della presenza di un AirTag sconosciuto nelle vicinanze.

Per questo motivo è stato chiesto un risarcimento danni non specificato per i proprietari di dispositivi iOS o Android che sono stati rintracciati con un AirTag o sono a rischio di stalking.

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