Ora è ufficiale! La cattività cambia il corpo e l’istinto degli animali selvatici compromettendo la loro sopravvivenza in natura

Secondo uno studio l’allevamento in cattività comporta modifiche fisiche e comportamentali per gli animali che compromettono seriamente la loro sopravvivenza in natura

A quanto pare l’allenamento in cattività volto alla salvaguardia di specie selvatiche in via d’estinzione, modifica il corpo e lo stato di salute degli animali diminuendo nettamente le loro possibilità di sopravvivenza rispetto agli esemplari selvatici.

Lo confermano i risultati di uno studio condotta da un team di biologi dell’Australian National University

Sembrerebbe infatti che gli animali allevati in cattività sviluppino poi cambiamenti fenotipici, fisici e comportamentali, significativi che potrebbero rivelarsi un serio problema nel momento in cui essi vengono rilasciati in natura.

Tra le specie a rischio estinzione, relegate ad un allevamento in cattività, ce ne sono molte che sviluppano tali cambiamenti come per esempio la farfalla, che dopo il rilascio allo stato selvatico, dimentica le rotte migratorie; oppure i grandi felini allevati in cattività con mascelle più deboli poiché nutriti con carne macinata. E ancora uccelli canori che sbagliano i canti tipici dell’accoppiamento, non attirando quindi l’attenzione degli altri esemplari selvatici.

Purtroppo ad oggi sono molte le specie animali a rischio estinzione, a causa della crisi climatica, dell’inquinamento ambientale e della forte impronta dell’essere umano sulla terra.

Anche per questo motivo l’allenamento in cattività rappresenta uno strumento sempre più importante è valido per salvare le specie a rischio.

Tuttavia l’analisi fatta dimostra che l’allevamento in cattività comporta modifiche fisiche e comportamentali che potrebbero seriamente mettere in pericolo gli animali dopo il rilascio in natura: questi hanno inoltre difficoltà a sopravvivere e a riprodursi.

Gli autori dello studio quindi sottolineano quanto sia importante innanzitutto la salvaguardia e la sopravvivenza dell’animale anche al di fuori dell’allevamento in cattività. Per questo motivo lo studio si conclude con una serie di domande volte a stimolare il futuro impegno per la ricerca. I biologi si chiedono con quale rapidità gli animali in cattività possono acquisire nuovamente i caratteri selvatici dopo essere stati rilasciati in natura; quale siano le risposte demografiche delle popolazioni selvatiche; e ancora quanto è importante l’età del rilascio in natura dall’ allevamento in cattività.

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Fonte: Biological Reviews

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