Camini e stufe a pellet: verranno davvero vietati in Italia? Facciamo chiarezza

No, in Italia non sarà vietato l'uso delle stufe e dei caminetti a pellet come crede erroneamente qualcuno a causa di certi titoli di giornale fuorvianti. Vediamo le aree in cui sono in vigore delle restrizioni relative a questa biomassa

Negli ultimi anni tantissime famiglie italiane hanno investito in camini e stufe a pellet, sperando di riuscire a risparmiare un po’ sulle bollette del riscaldamento. A seguito della crisi energetica legata alla guerra in Ucraina, lo scorso anno il pellet è andato letteralmente a ruba e i prezzi sono schizzati alla stelle ed è cresciuta anche l’attenzione mediatica su questo combustibile naturale.

Probabilmente vi sarete imbattuti anche voi di recente in articoli in cui si fa riferimento ad un messa al bando di queste stufe e caminetti a causa dell’inquinamento che provocano e vi sarete domandati: ma saranno veramente vietati in tutta Italia? La risposta è no. Non esiste, almeno per il momento, alcun divieto di questo tipo a livello nazionale.

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Le Regioni dove sono in vigore le restrizioni

Tuttavia, alcune Regioni già da diversi anni hanno introdotto delle restrizioni e vietato alcune categorie di stufe e camini che non rispettano determinati parametri e che rilasciano nell’ambiente quantità di CO2 e di PM10 al di sopra di una certa soglia.

Ma dove sono in vigore queste limitazioni? Queste riguardano nello specifico la Lombardia, la Toscana, l’Emilia-Romagna, il Piemonte e il Veneto.

Per quanto riguarda la Lombardia, dal 1° gennaio 2020 è in vigore su tutto il territorio regionale:

  • obbligo di installazione di generatori ad almeno 4 stelle
  • divieto di utilizzo per i generatori 0 o 1 o 2 stelle;
  • obbligo di utilizzo di pellet di qualità (dal 1° ottobre 2018) per i generatori di calore a pellet di potenza termica nominale inferiore ai 35 kW e che sia certificato conforme alla classe A1 della norma UNI EN ISO 17225-2 da parte di un Organismo di certificazione accreditato

Anche in Veneto accendere camini e stufe a legna in inverno è proibito dal 2017: le restrizioni riguardano l’utilizzo di generatori di calore domestici (caldaie, stufe, caminetti…) alimentati a biomassa legnosa (legna, cippato, pellet…) di classe 1 stella, 2 stelle e 3 stelle (classificazione ai sensi del Decreto n. 186 del 07/11/2017), in presenza di impianto di riscaldamento alternativo.

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In Piemonte dal 2019 in tutti comuni appartenenti alle zone “Agglomerato di Torino”, “Pianura” e “Collina” è vietato utilizzare generatori di calore alimentati a biomassa legnosa aventi una potenza nominale inferiore a 35 kW, con classe di prestazione emissiva inferiore a 3 stelle.

Invece, in Emilia-Romagna, nei Comuni ubicati sotto i 300 metri di altitudine è vietato usare di generatori di calore a biomassa legnosa che hanno la certificazione sotto le 3 stelle. E nel caso in cui la qualità dell’aria peggiora, il divieto scatta anche per i generatori sotto le 4 stelle.

Infine, in Toscana, il Consiglio regionale ha introdotto – nei comuni in cui non è rispettato il valore limite delle concentrazioni di PM10(previsto dal decreto legislativo 155/2010) – il divieto di utilizzo dei generatori di calore alimentati a biomasse con classe di prestazione inferiore alle 3 stelle.

Sono esenti da questa restrizione le abitazioni:

  • nelle quali la biomassa sia la sola fonte di riscaldamento
  • quelle poste ad una quota altimetrica superiore ai 200 metri sul livello del mare

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Fonti: Regione Toscana/Regione Lombardia/Regione Veneto/Regione Piemonte/Regione Emilia-Romagna

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