Buone notizie per gli italiani: lo scorso mese il tasso di inflazione è stato più basso rispetto a quello di dicembre. Ecco le 10 città in cui le famiglie stanno spendendo meno: si tratta di grandi comuni sparsi del Centro e del Sud, fatta eccezione per Trieste, che guadagna il nono posto in classifica
In Italia l’emergenza inflazione non è ancora stata superata, anche se lo scorso mese si è registrata una lieve diminuzione: è passata, infatti, dal +11,6% (valore di dicembre 2022) al +10,0%. Le bollette di luce e gas sono meno salate rispetto agli scorsi mesi; tuttavia, restano ancora abbastanza elevati i costi dei prodotti come quelli alimentari, specialmente i lavorati, i carburanti e i beni durevoli fra cui gli elettrodomestici.
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A restituire questa fotografia l’ISTAT, che ha di recente pubblicato un report con l’andamento dei prezzi aggiornati allo scorso mese.
La flessione del tasso di inflazione si deve, principalmente, al forte rallentamento su base tendenziale dei prezzi dei Beni energetici regolamentati (da +70,2% a -10,9%) e, in misura minore, di quelli degli Energetici non regolamentati (da +63,3% a +59,6%), degli Alimentari non lavorati (da +9,5% a +8,0%) e dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (da +6,2% a +5,5%); – spiega l’ISTAT – gli effetti di tali andamenti sono stati solo in parte controbilanciati dall’accelerazione dei prezzi dei Beni alimentari lavorati (da +14,9% a +15,2%), dei Beni non durevoli (da +6,1% a +6,8%) e dei Servizi relativi all’abitazione (da +2,1% a +3,2%).
Ma quali sono le città in cui si spende meno? Prendendo in considerazione i dati ISTAT relativi all’inflazione nei capoluoghi di Regione che contano oltre 150.000 abitanti, l’Unione Nazionale Consumatori ha stilato una classifica.
Ecco quali sono i comuni in cui conviene vivere, almeno dal punto di vista economico, al momento:
- Potenza (con un’inflazione del 7,5% e una spesa aggiuntiva su base annua per una famiglia media pari a 1.481 euro)
- Catanzaro (con un’inflazione dell’8,4% e una spesa aggiuntiva su base annua per una famiglia media pari a 1.569 euro)
- Ancona (con un’inflazione dell’8,5% e una spesa supplementare pari a 1.690 euro annui per una famiglia media)
- Reggio Calabria (con un’inflazione dell’8,8% e una spesa aggiuntiva su base annua per una famiglia media pari a 2.009 euro)
- Campobasso (con un’inflazione del 9,4% e una spesa supplementare su base annua pari a 2.104 euro per una famiglia media)
- Napoli (con un’inflazione del 9,4% e una spesa aggiuntiva su base annua per una famiglia media pari a 2.203 euro)
- Bari (con un’inflazione del 10,5% e una spesa supplementare su base annua pari a 2.207 euro per una famiglia media)
- Cagliari (con un’inflazione del 10% e una spesa aggiuntiva su basa annua pari a 2.257 euro per una famiglia media)
- Roma (con un’inflazione dell’8,9% e una spesa supplementare su base annua pari a 2.503 euro per una famiglia media)
- Trieste (con un’inflazione del 8,7% e una spesa aggiuntiva su basa annua pari a 2.549 euro per una famiglia media)
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Fonte: ISTAT
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