Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità, 1,9 miliardi di adulti sono considerati in sovrappeso. Di questi, più di 650 milioni di persone sono classificate come obese. Tutto questo al netto di una produzione globale di cibo ai massimi storici e di un ago della bilancia decisamente squilibrato
La società non ha mai prodotto così tanto cibo, eppure viviamo in un mondo in cui solo i ricchi possono essere sani. Una frase più che semplice che sottende a realtà assai complesse: viviamo in una autentica “perversione” capitalista in cui il cibo fresco e sano – e il tempo per prepararlo – sono valutati come un lusso, mentre i prodotti super lavorati sono poco costosi, facili da recuperare e commercializzati in maniera aggressiva.
Ragione per cui sono i più poveri coloro che sopportano il peso maggiore delle malattie collegate al cibo (o alla mancanza di). Il motivo? Mangiare bene e sano è alla portata dei più ricchi. Stop.
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Si calcola che nel mondo ci siano tanti obesi quanti affamati: gli obesi sono i malnutriti dei Paesi ricchi, gli affamati lo sono dei Paesi poveri. Mangiamo come mai abbiamo fatto nella storia dell’umanità e sempre più sono le persone che vorrebbero mangiare come la parte occidentale e benestante del mondo, più cinesi, più indiani, più sudamericani.
Eppure, mentre gli stessi occidentali non sono mai stati così obesi, gli standard di bellezza della società rimangono quelli di persone scomodamente snelle e la carenza di Ozempic ne è un esempio.
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Quella tendenza tanto in voga quanto pericolosa su TikTok di ingerire farmaci per diabetici – nonostante il rischio di effetti collaterali, tra cui infiammazione del pancreas, diarrea e tumori della tiroide – suggerisce in buona sostanza che la forza delle campagne di body positivity deve ancora intaccare l’ispirazione molto più potente offerta dagli influencer dei social media e da celebrità varie.
Soluzioni? Qui e lì le autorità sanitarie si affannano a dire che il sovrappeso è più pericoloso dell’alcol e che è un rischio per la salute assolutamente prevenibile, finendo poi con compagne che cercano di incoraggiare “scelte sane” come rimedio. Ma vale? Beh, secondo una ricerca costringere le persone a dimagrire non funziona, dimostrando che il 95% dei tentativi di perdere peso fallisce. Due terzi delle persone a dieta recuperano il peso perso.
Il punto è che ciò non va visto come un fallimento della forza di volontà collettiva, che sta mettendo a rischio la nostra salute, ma semplicemente come la vittoria dei regimi alimentari a base di cibo spazzatura che è culturalmente familiare, poco nutriente e super disponibile.
Indi per cui tutto ciò è solo un incredibile infinito assurdo circolo vizioso.
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Fonte: The Guardian
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