Miracolo della 260esima ora in Turchia: estratti vivi tre giovani dalle macerie a 11 giorni dal terremoto

Sta emozionando il mondo intero il salvataggio di un ragazzino e tre giovani uomini, che hanno resistito quasi 11 giorni sotto le macerie degli edifici crollati in Turchia. Un altro barlume di luce in mezzo all'inferno.

Quando la speranza sembra ormai morta ecco che spunta una mano in movimento fra le macerie o si sente una debole voce che dice “sono qui”. E fra i soccorritori, increduli, esplode la gioia. Nonostante siano passati oltre 10 giorni dal devastante terremoto che ha colpito la Turchia e la Siria, si continua ad estrarre persone vive. Ferite, sotto shock, disidratate, senza forza, ma vive.

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Dal Medio Oriente arrivano storie che sembrano dei veri e propri miracoli. Come quella che vede protagonista il 14enne Osman Halebiye, salvato nella provincia turca di Hatay dalle macerie di un edificio a distanza di ben 260 ore dal devastante sisma. “Sentire la sua voce ha riportato tutti in vita” hanno amesso commossi i volontari che lo hanno soccorso e trasportato in ospedale.

Ma qualche ora dopo in Turchia è avvenuto un altro doppio salvataggio che ha dell’eccezionale. Alla 261esima ora dal violento sisma, altri due giovani uomini sono stati estratti vivi dalle macerie di un ospedale privato, sempre nella provincia meridionale di Hatay.

Si tratta di Mustafa Avci, 33 anni, e del 26enne Mehmet Ali Şakiroğlu. Il loro istinto di sopravvivenza è stato più forte della morte.

“Come stanno mia madre e tutti gli altri?” ha chiesto subito Mustafa al telefono a un suo parente mentre veniva trasportato sulla barella.

“Stanno tutti bene, ti aspettano” la sua risposta, che fa illuminare gli occhi del giovane.

In preda alla commozione e alla gioia, i parenti dei giovani sopravvissuti sono accorsi immediatamente in ospedale. E le loro foto – diffuse dal ministro della Salute turco Fahrettin Koca – stanno facendo il giro del mondo, diventando un simbolo di rinascita e un invito a continuare a sperare. Una luce nel buio che ha oscurato i due Paesi mediorientali, dove il numero delle vittime nelle ultime ore è salito a 44mila.

Niente da fare, purtroppo, per Angelo Zen, l’imprenditore italiano che si trovava in Turchia, il cui corpo senza vita è stato individuato ieri.

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Fonti: Fahrettin Koca/CNN Türk

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