La Piadina Romagnola IGP ha un rigido disciplinare che prevede sia realizzata solo ed esclusivamente con alcuni ingredienti. Ora il Consorzio ha però deciso di modificarlo, inserendo delle varianti alla preparazione classica: si potranno aggiungere ad esempio farina di farro, miele e olio di girasole
La Piadina Romagnola che tutti conosciamo si prepara con 4 ingredienti: farina, acqua, strutto (o olio di oliva) e infine sale. Questo prodotto amatissimo, che spesso ci “svolta” anche pranzi e cene quando andiamo di fretta, è ora protagonista di una vera e propria rivoluzione.
Ma partiamo dall’inizio: nel 2014 la Piadina Romagnola ha ottenuto la certificazione IGP (Indicazione Geografica Protetta), un passo importante per tutelare al meglio questo prodotto, con l’obiettivo di evitare la falsificazione e le frodi, soprattutto all’estero.
Il rigido disciplare della Piadina Romagnola prevede che questa sia prodotta esclusivamente in Romagna e che contenga determinati ingredienti. Ora il disciplinare è stato però modificato, in particolare nei punti che riguardano la composizione della famosa piadina.
In un comunicato pubblicato su Facebook, il Consorzio della Piadina Romagnola spiega:
Recependo proposte, indicazioni e richieste arrivate da più parti nel territorio, si apre alla possibilità di alcune varianti divenute parte integrante nella produzione della Piadina Romagnola.
Cosa cambia?
Prima di tutto sul fronte delle farine con la possibilità anche dell’utilizzo di farine di farro. Inoltre riconosce materie opzionali come latte vaccino, miele di fiori, e l’olio di semi di girasole purché utilizzato insieme e in quantità inferiore all’olio extravergine d’oliva.
Dunque i seguenti ingredienti divengono opzionali ma non sostituiscono quelli di base:
- latte vaccino
- miele di fiori
- olio di semi di girasole (ma in quantitativo inferiore a quello extravergine di oliva)
Come scrive il Consorzio:
Tra questi ingredienti il latte e il miele sono quelli più utilizzati, e sono anche richiamati più spesso dalla documentazione storica. Questa modifica potrà permettere a più produttori, in gran parte – ma non solo – piccolissime imprese, di partecipare alla produzione Igp Piadina Romagnola, utilizzando le ricette da essi adottate da molto tempo a questa parte e uniformandole al disciplinare e al sistema di controllo della Igp.
Insomma, la Piadina Romagnola si apre a nuove possibilità rimanendo però fedele alla sua terra, considerando che già nella produzione casalinga ogni famiglia dava (e dà) quel tocco in più alla propria piadina, magari con qualche ingrediente extra tra quelli indicati nel nuovo disciplinare.
Come ha dichiarato Alfio Biagini, Presidente del Consorzio:
Le novità del nuovo disciplinare sono da tempo adottate da numerosi chioschi, e il riconoscimento deve essere visto come un ulteriore arricchimento per la Piadina Romagnola: un prodotto inclusivo come la sua terra, da sempre luogo di ospitalità.
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Fonte: Piadina Romagnola IGP Facebook
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