Una influencer cinese ha postato sul suo profilo TikTok dei video in cui cucinava un esemplare di squalo bianco. La donna è stata intercettata dalla polizia e multata con una sanzione salatissima per il consumo illegale di una specie protetta
Aveva mostrato ai suoi followers il suo nuovo ordine: uno squalo bianco da cucinare e gustare in compagnia della sua famiglia. Così una foodblogger cinese ha postato su Douyin (TikTok) il suo pasto, sfilettando e condendo con spezie la carne dello squalo.
Un’azione che le è costata molto caro. 125.000 yuan, l’equivalente di circa 17.000 euro per aver mangiato una specie protetta in Cina. L’episodio risalirebbe alla primavera dello scorso anno.
A fine estate l’ente che supervisiona il mercato della città di Nanchong assieme al South China Sea Fisheries Research Institute avrebbe constatato che l’animale acquistato dall’influencer era proprio uno squalo bianco, confermando il consumo illegale di una specie tutelata dalla legge.
Di recente, stando a quanto diffuso dai media cinesi, la polizia avrebbe perciò rintracciato e multato la donna. Pare che questa non fosse a conoscenza della specie dello squalo al momento dell’acquisto. La vicenda si è conclusa con la sanzione e l’arresto di due soggetti indagati per la cattura e la vendita dell’esemplare. Il canale dell’influencer è stato inoltre bloccato per 5 mesi.
I funzionari cinesi sperano che questa misura possa scoraggiare altri a fare lo stesso e rafforzare allo stesso tempo la protezione della fauna marina. Ci auguriamo che possa essere così anche se siamo ben consapevoli del pericolo dei social e dei messaggi e comportamenti sbagliati che vengono diffusi tramite la rete nonché del traffico di specie di ogni tipo nei mercati asiatici.
Circa lo squalo bianco non si hanno dati a sufficienza per definire la tendenza della sua popolazione globale. La Lista Rossa della IUCN valuta questa come “carente di dati”. La specie risulta ad ogni modo protetta internazionalmente. Nel 2020 nei nostri mari è stato stimato l’andamento della presenza del predatore e i dati non sono stati rassicuranti. (Leggi anche:Lo squalo bianco rischia l’estinzione (ed è colpa nostra))
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