Test cosmetici sugli animali: “l’Europa ora ascolti 1 milione di cittadini europei che vogliono fermarli una volta per tutte”

Gli animali sono esseri senzienti, basta trattarli come cavie da laboratorio: boom di adesioni all'Iniziativa dei cittadini europei che chiede di vietare - una volta per tutte - i test su animali nell'industria cosmetica, sarà messa davvero la parola fine a questa grande crudeltà?

Stop alle sofferenze in nome della bellezza! I cittadini europei hanno le idee chiare: la sperimentazione animale per i prodotti cosmetici va messa al bando completamente, senza se e senza ma. Sono, infatti, un milione e 200mila le persone che hanno aderito all’Iniziativa dei cittadini europei (Ice) “Salviamo i cosmetici cruelty free”, lanciata nel 2021 in Europa. In Italia hanno firmato 91.992 cittadini, superando di gran lunga la soglia minima fissata a 53.580: un grande successo per nostro Paese, visto che le firme convalidate sono state il 100%.

Auspichiamo che ora velocemente l’Ue metta fine ai giorni dolorosi degli animali indifesi costretti a ingoiare ingredienti cosmetici, infettati intenzionalmente con malattie debilitanti o soggetti a dolorose pratiche chirurgiche – commenta Valentina Bagnato, reponsabile delle Relazioni internazionali di OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali), uno dei numerosi enti europei ha preso parte a questa battaglia etica. – I cittadini europei, sostenendo l’Ice, hanno dichiarato di volere un ripensamento radicale per sostenere la transizione in Europa.

In realtà nel Vecchio Continente, la sperimentazione sugli animali è stata vietata nel 2013, ma ancora oggi sono numerose le aziende che ricorrono a questa crudele pratica per via del Regolamento Reach, secondo il quale qualunque sostanza chimica con la quale l’uomo può venire in contatto può essere testata sugli animali nel caso in cui non siano disponibili metodi alternativi.

Ciò significa che ancora oggi le ditte di cosmesi possono optare per questa escamotage, continuando a sperimentare su animali anche sostanze usate poi nell’industria cosmetica. Ad esempio, se si testa su un coniglio una sostanza che nasce come additivo alimentare, questa può poi essere impiegata per la produzione di una crema o un rossetto.

Le richieste dei cittadini europei

L’ICE – che è stata appoggiato anche da celebri personaggi del mondo della musica e dello spettacolo, fra cui Paul McCartney e Red Canzian, è nata quindi per chiedere uno stop definitivo a questa pratica, vietando ogni scorciatoia ancora ammessa. Nel dettaglio i cittadini europei si sono rivolti alla Commissione Ue esortandola a:

  • proteggere e rafforzare il divieto di sperimentazione sugli animali per i prodotti cosmetici, modificando la legislazione e proteggendo i consumatori, i lavoratori e l’ambiente affinché in nessun caso e per nessun motivo gli ingredienti cosmetici siano sperimentati su animali
  • trasformare il regolamento UE sulle sostanze chimiche, garantendo la protezione della salute umana e dell’ambiente senza aggiungere nuovi requisiti che implichino la sperimentazione animale per le sostanze chimiche
  • ammodernare la scienza nell’UE, impegnandosi per una proposta legislativa che metta a punto una tabella di marcia per la progressiva eliminazione della sperimentazione animale (quindi anche quella prevista per farmaci, vaccini ecc) nell’UE prima della conclusione dell’attuale legislatura

La Commissione Europea dovrà ora incontrare gli attivisti e rispondere alle preoccupazioni dei cittadini. – ribadisce l’OIPA – Ogni anno nell’Unione Europea oltre 10 milioni di animali soffrono a causa di esperimenti che possono essere sostituiti da nuove tecnologie animal free. La maggior parte di questi non test riesce a fornire previsioni affidabili circa gli effetti sugli esseri umani.

Con la validazione delle firme di oltre un milione di cittadini europei, l’UE non potrà più ignorare l’appello a favore di una ricerca scientifica senza sofferenze su animali.

Seguici su Telegram | Instagram Facebook | TikTok | Youtube

Fonti: ICE Save cruelty-free cosmetics/OIPA 

Leggi anche:

Condividi su Whatsapp Condividi su Linkedin
Iscriviti alla newsletter settimanale
Seguici su Instagram