“Treno della Memoria”: dall’Italia ad Auschwitz, un viaggio nel passato per non dimenticare e costruire un futuro di pace

Il progetto “Treno della Memoria” è un viaggio vero e proprio che ci porta dall’Italia verso i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau, alla scoperta dei luoghi e delle testimonianze delle persone che hanno vissuto uno dei periodi più bui della nostra storia, per ricordare e costruire un futuro di pace

C’erano una volta i treni della morte dove i passeggeri – ebrei, rom, omosessuali o con disabilità – viaggiavano ignari del loro avvenire verso i centri di sterminio. Ora, per non dimenticare quelle vite ed evitare che gli orrori del passato si ripetano, ci sono quelli della memoria. Il “Treno della Memoria” è un progetto promosso dall’omonima associazione culturale in cui ragazzi e ragazze fanno un viaggio nella storia alla scoperta dei luoghi dell’Olocausto.

viaggio dall'Italia verso Auschwitz

©Treno della Memoria

Il Treno della Memoria è un progetto che crea comunità, un tuffo nel passato che spezza la continuità del presente per gettare le nuove fondamenta del futuro. E il futuro che vediamo è fatto da e per i giovani, che con il Treno della Memoria hanno il coraggio di mettersi in viaggio per conoscere gli orrori che l’odio e l’indifferenza hanno creato”, spiega l’associazione culturale.

Dall’Italia verso Auschwitz-Birkenau

viaggio dall'Italia verso Auschwitz

©Treno della Memoria

Il primo “Treno della Memoria” è partito nel 2004, d’allora sono più di 60000 i giovani di tutta Italia che hanno deciso di intraprendere questo viaggio. Un percorso della durata di circa 9 giorni con la tappa più importante e intensa prevista a Cracovia in Polonia, con la visita guidata all’ex ghetto ebraico e quella ai campi di concentramento e di sterminio di Auschwitz-Birkenau, a cui è dedicata un’intera giornata che si conclude con una cerimonia di commemorazione presso il Piazzale dell’Appello.

Come ci racconta in un’intervista Paolo Paticchio, presidente dell’associazione, in questo momento sono a Cracovia 650 partecipanti e altri 600 sono partiti ieri. Ma non saranno gli unici, quest’anno potranno partecipare al progetto fino a 6000 persone, l’edizione con più partecipanti di sempre.

La visita ai campi di concentramento e sterminio di Auschwitz e Birkenau non può essere una delle tappe di un qualsiasi viaggio. È una visita da vivere come un pellegrinaggio laico, con lo spirito di chi è lì per provare l’impresa, difficilissima, di comprendere”, ci spiega Paticchio.

Treno della Memoria, come partecipare al progetto

viaggio dall'Italia verso Auschwitz

©Treno della Memoria

Sebbene siano le studentesse e gli studenti del 4° e 5° superiore le persone che più aderiscono, in realtà il progetto è aperto a chiunque abbia voglia di intraprendere questo percorso educativo e che abbia voglia di approfondire la conoscenza della peggiore pagina della nostra storia e tutelare la memoria storica.

Sarebbe bellissimo dire che dovrebbero farla un po’ tutti, ma onestamente non credo che sia così. Il fatto è che non servono solamente un sacco di vestiti termici (perché fa un freddo maledetto). Dovrete portare in valigia anche tanta disponibilità ad aprirvi con gli altri e con voi stessi, tutto il rispetto e la serietà che potete, e sicuramente la capacità di fare un passo indietro, sia con l’ego, che in termini di possibilità. Che si traduce con il mettersi in discussione. Se non intendete lavorare su questi ingredienti la vedo dura imparare davvero qualcosa, ma chi lo sa, il treno è potente …”, consiglia Marika Di Canito, una giovane viaggiatrice del treno della Memoria.

Quest’anno, per tentare di dare una risposta alla crisi economica in corso e garantire l’accessibilità, il progetto Treno della Memoria è stato sviluppato in due differenti versioni:

  1. Opzione 1: viaggio di otto giorni con bus granturismo che prevede la visita di Cracovia ed in particolare del ghetto ebraico, della fabbrica di Schindler e i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau.
  2. Opzione 2: Viaggio di nove giorni con bus granturismo che prevede la visita di Berlino e di Cracovia ed in particolare del ghetto ebraico, della fabbrica di Schindler e i campi di sterminio di Auschwitz-Birkenau.

Prima della partenza, si prevede anche un ciclo di appuntamenti per fornire ai partecipanti gli strumenti indispensabili per affrontare con consapevolezza il viaggio. Per maggiori informazioni potete contattare l’associazione tramite il loro sito: www.trenodellamemoria.eu

Ricordati di non dimenticare 

Gli anni passano e i testimoni diretti ci salutano. Con la loro perdita, le generazioni future corrono il rischio di dimenticare o, peggio ancora, ignorare la storia. Progetti come questo permettono di raccontare alle nuove generazione quelle pagine orrende, offrigli strumenti per analizzare in maniera critica e costruttiva il presente che li circonda e mantenere viva la memoria.

Di tutti i luoghi che io abbia mai visitato in vita mia, nessuno è più cupo, angosciante e triste dei campi di sterminio di Auschwitz e Birkenau, l’inferno sulla terra, luoghi che hanno visto la sofferenza, l’odio, il terrore e la morte (…) quando sono tornato in Italia ho ricominciato ad annusare un’aria pesante, un clima d’odio che forse non si ricordava da anni, scritte sui muri che incitano al razzismo e alla violenza verso il prossimo anche con svastiche, gente che esulta quando un barcone affonda con persone sopra e tanti altri episodi che non si allontanano molto dagli anni 20-30. Allora io mi chiedo: ma a cosa serve ricordare? La storia non insegna nulla? Perché tutto questo odio?”, scrive in un post Samuele Mucci, un altro giovane viaggiatore del Treno della Memoria.

Ci sono viaggi che nessuno dovrebbe fare. Eppure ci sono stati. Eppure ce ne sono ancora. Nel 1942 avvenivano attraverso i binari, oggi hanno altri tragitti, altri mezzi, altre forme. Le guerre ci sono ancora e in tutti i continenti. Nonostante tutti questi orrori, abbiamo imparato poco o niente. Un progetto per ricordare, nella speranza di un futuro di pace.

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Fonte: Treno della Memoria

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