L'esperimento condotto da un tiktoker malato di diabete è supportato, una volta tanto, da uno studio scientifico che dimostra quanto l'ordine con cui assumiamo il cibo influisca sui nostri livelli di insulina post-prandiale
Sul proprio profilo TikTok @insulinresistant1, Justin parla della sua convivenza con una malattia cronica che compromette profondamente lo stile di vita e le abitudini alimentari di una persona: il diabete. Oltre a condividere consigli e ricette senza zucchero adatte a chi soffre di diabete, Justin verifica insieme ai suoi numerosi follower l’impatto dei diversi cibi sui livelli di glucosio nel suo sangue.
In due video in particolare, il tiktoker mostra gli effetti sui livelli di glucosio nel sangue dell’ordine con cui assumiamo i diversi alimenti all’interno di un pasto. Siamo portati a consumare prima i carboidrati (un piatto di pasta o riso), poi le proteine (un secondo costituito da carne o pesce), infine le fibre (rappresentate dal contorno di verdure).
Quest’ordine è tutt’altro che salutare per una persona che soffre di diabete, poiché l’assunzione dei carboidrati all’inizio del pasto provoca un picco di zuccheri nel sangue difficile da ammortizzare. Justin lo dimostra con un semplice esperimento durante il quale mangia del riso, del tonno in scatola, dell’avocado e infine una porzione di broccoli.
A sette ore dal suo pasto, il TikToker ha mostrato che il suo livello di zucchero nel sangue era aumentato di 33 milligrammi dopo un picco iniziale dovuto all’assunzione dei carboidrati a inizio pasto. Il giorno successivo, Justin ha mangiato nuovamente le stesse cose, ma in ordine inverso: è quindi partito dalla verdura per arrivare alla porzione di riso.
Al solito controllo, effettuato sette ore dopo aver mangiato, il livello di glucosio nel sangue era aumentato di soli 14 milligrammi – a parità di quantità e tipologia di cibo consumato. Questo perché l’assunzione di fibre e proteine a inizio pasto aiutano a rallentare la digestione dei carboidrati semplici (pasta, riso, pane).
In questo caso, non si tratta di un esperimento virale privo di fondamento scientifico (come spesso vi raccontiamo sul nostro portale smascherando le informazioni scorrette che circolano sui social): i benefici dell’assumere fibre e proteine prima dei carboidrati per contrastare l’insorgenza della cosiddetta iperglicemia post-prandiale sono confermati da uno studio condotto qualche anno fa.
I ricercatori hanno provato a esaminare l’effetto dell’ordine alimentare sulle oscillazioni nei valori di glucosio e insulina che si verificano dopo i pasti in pazienti affetti da obesità o diabete, utilizzando un tipico pasto occidentale che comprende verdure, proteine e carboidrati.
Dopo un digiuno notturno di 12 ore, i partecipanti allo studio hanno consumato un pasto isocalorico (628 kcal: 55 g di proteine, 68 g di carboidrati e 16 g di grassi) per due volte in 2 giorni separati, a distanza di 1 settimana.
Nel primo caso, l’ordine del cibo era carboidrati (ciabatta e succo d’arancia), proteine (petto di pollo grigliato senza pelle) e infine verdure (insalata di lattuga e pomodoro); nel secondo caso l’ordine è stato invertito (verdure-proteine-carboidrati).
In tutti i casi, sono stati monitorati i livelli di glucosio e insulina nel sangue dei partecipanti prima del pasto e poi 30, 60 e 120 minuti dopo l’inizio del pasto.
Quando le verdure e le proteine sono state consumate prima dei carboidrati, i livelli medi di glucosio postprandiale sono diminuiti del 28,6%, del 36,7% e del 16,8% rispettivamente a 30, 60 e 120 minuti dal pasto. Anche i livelli di insulina postprandiale a 60 e 120 minuti dal pasto si sono dimostrati più bassi quando le proteine e le verdure venivano consumate per prime.
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Fonti: TikTok / Diabetes Care
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