Conosci gli ometti di pietra? Ti spieghiamo cosa sono (e perché non si dovrebbero più costruire)

Gli ometti di pietra, un tempo usati per segnalare percorsi e vie di pellegrinaggio, rappresentano in realtà una minaccia per la sopravvivenza di animali e piante

Mettere piccole pietre le une sulle altre fino a formare una torretta, il più possibile simile a una figura umana. Sono i cosiddetti “ometti di pietra”, che talvolta si trovano sulle spiagge ma più spesso lungo i sentieri di montagna.

Un tempo, queste costruzioni fatte con materiali reperiti in loco avevano una funzione ben precisa: in assenza di altro tipo di segnaletica, la presenza degli ometti di pietra fungeva da guida per gli escursionisti lungo percorsi particolarmente tortuosi e impervi o per i fedeli che si mettevano in cammino verso santuari e luoghi di culto. Non sorprende, quindi, che se ne trovino molti lungo il Camino de Santiago.

Tuttavia, la realizzazione di ometti di pietra, pur non richiedendo l’ausilio di sostanze inquinanti come collanti o mastici, rappresenta comunque un’alterazione del territorio naturale che dovrebbe essere evitata. A suggerirlo è il National Park Service degli Stati Uniti.

Lo spostamento delle rocce da un posto a un altro potrebbe interferire con lo svolgimento della vita di piccoli animali che vivono nel terreno – come lombrichi, insetti, piccoli roditori – che sotto i massi trovano ombra e rifugio dai predatori.

Ma non solo: spostare le pietre significa anche contribuire all’erosione del suolo e distruggere delicati microhabitat costituiti non solo dagli animali, ma anche dalle piante. Infine, pile molto alte di pietre l’una sull’altra potrebbero crollare per effetto del vento o di altri fenomeni atmosferici, e danneggiare flora e fauna nelle immediate vicinanze.

Del resto, se gli ometti di pietra una volta avevano una ragione per esistere, poiché segnalavano il percorso giusto in mezzo alla natura, oggi la loro realizzazione è più che altro un fatto estetico che potrebbe addirittura confondere gli escursionisti.

Anche all’interno delle aree protette e delle riserve naturali, il loro numero è aumentato così tanto che non possono più essere considerati affidabili come indicazione segnaletica. Chi ha intenzione di fare molte escursioni dovrebbe sempre portare con sé strumenti di orientamento come GPS o mappe per non perdersi.

Ma cosa dobbiamo fare se vediamo un ometto di pietre lungo il nostro cammino in montagna o in un bosco? Assolutamente nulla: il consiglio dei naturalisti è di lasciare la costruzione rocciosa così com’è, senza manometterla o aggiungervi pietre. Prenderla a calci e distruggerla è un’opzione da non contemplare.

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Fonte: National Park Service

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