La chiave di un giardino sano e bellissimo è nel livello di acidità presente nel suolo. Un suolo sano nutre in maniera appropriata le nostre piante e i nostri fiori. A questo scopo esistono tre metodi casalinghi per scoprire le componenti del terreno. Vediamo quali sono.
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Il giardino potrebbe essere il biglietto da visita della nostra casa. Tuttavia, non è sufficiente potare gli alberi, annaffiare i fiori e coltivarne di nuovi e colorati. La chiave è in un terreno sano, dal momento che proprio quest’ultimo fornisce il nutrimento alle piante, facendole crescere belle e sane e mantenendole in vita o meno. Vediamo come prendercene cura nel modo migliore.
Il segreto è nel conoscere il livello di acidità del suolo del nostro giardino. Un pH troppo alto, infatti, indica che elementi come il fosforo e il ferro possono diventare meno disponibili. Al contrario, se risulta troppo basso, può addirittura essere tossico per le nostre piante. (Leggi anche: La buccia della banana vale oro! Riutilizzala in questi modi per prenderti cura di te, della casa e delle piante)
Prima di iniziare ad arricchire i nostri giardini con splendide piante e fiori di ogni colore e provenienza, è necessario prelevare un campione di pH dal suolo, soprattutto per prevenire problemi che si potrebbero presentare in futuro facendoci spendere ulteriori soldi e tempo non previsti, oltre ad evitare un’amara delusione. A questo scopo Almanac consiglia tre facili metodi fai-da-te, che permettono di monitorare la consistenza del suolo, il suo pH e la sua salute. Vediamo quali sono.
Il test del barattolo di burro di arachidi
Generalmente, un terreno sano è costituito dal 20% di argilla, dal 40% di limo e dal 40% di sabbia. Per mantenere questo equilibrio possiamo servirci di un semplice barattolo vuoto, come quello di burro di arachidi, con un coperchio e un righello. Cominciamo a scavare nell’area che desideriamo testare, fino ad arrivare alle radici e il terreno rimosso lo inseriamo nel barattolo per circa metà della sua capienza. Lo spazio restante lo riempiamo con l’acqua e aspettiamo che il terreno precedentemente inserito assorba il liquido. Copriamo il contenitore con il coperchio e agitiamolo energicamente per circa 3 minuti.
A questo punto d’occhio l’orologio. Nel primo minuto, infatti, misuriamo con il righello la quantità di sedimenti che si è raccolta sul fondo e vedremo quanta sabbia è presente nel nostro terreno.
Dopo altri quattro minuti, misuriamo di nuovo il sedimento e la differenza tra i due numeri sarà la quantità di limo. Ad una terza misurazione, dopo 24 ore, la differenza tra il secondo e il terzo numero sarà la quantità di argilla. (Leggi anche: Libera il tuo giardino dalla plastica, finisce nel terreno e lo contamina per oltre 7 anni)
Infine, calcoliamo le percentuali di sabbia, limo e argilla che dovrebbero sommarsi fino al 100%. Un buon terreno sarà composto per il 20% da argilla, per il 40% da limo e per il 40% da sabbia. Ora possiamo scegliere quali piante coltivare.
Il test del pH del suolo della dispensa
Per questo secondo metodo casalingo ci serviranno due cucchiai di terra da riporre in un contenitore e aggiungere 1/2 tazza di aceto. Se la miscela comincia a spumeggiare, significa che il terreno è alcalino.
In alternativa, possiamo sempre mettere due cucchiai di terra in una ciotola, inumidirla con acqua distillata e aggiungere 1/2 tazza di bicarbonato di sodio. In questo caso, se la miscela sfrigola il terreno sarà acido.
Nel caso in cui non ci fosse reazione a nessuno dei due metodi possiamo giungere alla conclusione che il nostro suolo ha un pH neutro.
Una volta calcolato il pH del terreno, possiamo procedere ai giusti cambiamenti: se il terreno è acido, è bene applicare il calcare finemente macinato, se, invece, è alcalino lo tratteremo con lo zolfo macinato.
Il test del lombrico
Questo terzo ed ultimo test fai-da-te prevede la verifica della presenza di lombrichi, un’operazione che è consigliato fare durante la stagione primaverile. A questo scopo ci servirà una pala per prendere una quantità di terreno e posizionarla su un pezzo di cartone. Successivamente, rompiamolo e vediamo quanti lombrichi riusciamo a trovare.
Se il terreno fosse sano, dovremmo trovare almeno 10 animaletti. Al contrario, ne troveremmo meno di 10 e dovremmo aggiungere più materia organica, come compost, letame invecchiato, muffa fogliare, che migliorano la struttura, rilasciano sostanze nutritive e aumentano l’attività microbica.
In conclusione, gli elementi da tenere sotto controllo sono:
- l’Azoto, che aiuta le piante a crescere. Servirà, quindi la giusta quantità di letame o compost da usare. Il letame fresco, in particolare, va distribuito nel periodo autunnale, così da rompersi durante l’inverno ed essere pronto e sicuro per la semina primaverile;
- il Fosforo, necessario per la germinazione e aiuta le piante ad assorbire i minerali, far crescere gli steli forti e a resistere alle malattie;
- il Potassio, che regola il flusso dell’acqua nelle cellule vegetali ed è fondamentale per la fioritura, la fruttificazione e, come per il Fosforo, la resistenza alle malattie.
La frequenza di monitoraggio consigliata per avere un suolo sempre sano è di ogni tre/cinque anni circa, prediligendo la stagione autunnale, in modo tale da arrivare alla Primavera pronti per avere un giardino splendente e sano.
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