Tracciando i pendii e osservando il Sole, gli Aztechi tenevano un accurato calendario agricolo

Un nuovo studio scientifico ha scoperto come gli Aztechi riuscissero a predire il cambio delle stagioni grazie a un calendario agricolo. Quest'ultimo permetteva di conoscere il momento ideale per la semina delle colture e per i raccolti. Vi erano riferimenti da parte di cronisti dell'epoca al calendario, ma il suo come questo funzionasse era un mistero

Hanno usato le montagne come punto di riferimento, osservato il Sole e l’alba sui pendii e senza alcuno strumento moderno gli Aztechi sono stati in grado di predire il cambio delle stagioni. Così hanno potuto programmare la semina annuale delle colture e sfamare una popolazione numerosissima per l’epoca.

Il tutto grazie a un calendario agricolo accuratissimo. A rivelarlo è un nuovo studio scientifico pubblicato recentemente sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS).

Per prima cosa un team di ricercatori della University of California Riverside, guidati dal professor Exequiel Ezcurra, ha studiato degli antichi manoscritti con riferimenti al Monte Tlaloc. L’obiettivo era scoprire in quale punto gli Aztechi fossero soliti scrutare la natura e i cieli per il loro calendario.

Una volta identificata l’area, il team ha effettuato delle ricerche sul campo tramite modelli computerizzati astronomici e ha costatato come proprio in quel punto sorgeva una struttura che si allineava con il sorgere del sole il 24 febbraio, il primo giorno del capodanno azteco.

struttura azteca

@PNAS

Abbiamo concluso che dovevano essersi fermati in un unico punto, guardando verso est da un giorno all’altro, per capire il periodo dell’anno guardando il sole nascente. La nostra ipotesi è che abbiano utilizzato l’intera Valle del Messico. Il loro strumento di lavoro era il bacino stesso. Quando il sole è sorto in un punto di riferimento dietro le Sierras, hanno capito che era ora di iniziare a piantare, ha dichiarato Exequiel Ezcurra, autore principale dello studio.

aztechi sole

@PNAS

Per mezzo di questo straordinario calendario gli Aztechi riuscivano a sfruttare il momento più propizio per la semina. Sapevano esattamente quando questo sopraggiungeva. Piantare troppo presto sarebbe potuto essere disastroso per l’intero raccolto. Attendere la fine della stagione dei monsoni avrebbe significato perderlo in parte o avere una crescita troppo breve.

Prima della conquista spagnola, il bacino del Messico aveva un sistema agricolo altamente produttivo. Utilizzando allineamenti accuratamente sviluppati con l’aspro orizzonte orientale, gli abitanti del bacino del Messico sono stati in grado di regolare il loro calendario per mantenerlo in sincronia con l’anno solare e pianificare con successo i loro raccolti di mais, scrivono gli studiosi.

In questo modo gli Aztechi hanno potuto provvedere all’alimentazione del loro popolo. Al tempo il bacino sul quale sorge Città del Messico era la casa di 3 milioni di persone, una cifra inaudita.

Il loro calendario agricolo sfiorava la perfezione e si adattava anche agli anni bisestili. Anche altri manoscritti sulla civiltà azteca, scritti da cronisti coloniali dell’epoca ed esaminati dai ricercatori, hanno descritto l’uso di un calendario. Finora, però, gli studiosi non sapevano come questo funzionasse e come gli Aztechi tenessero il conto delle stagioni. Adesso il mistero è stato svelato.

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Fonte: PNAS

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