Cos’è questa storia dell’utero artificiale che fa scegliere i geni dei bambini, cosa c’è di vero?

Sarà davvero possibile far nascere i bambini grazie ad un utero artificiale e selezionare i loro geni, prevenendo anche certe malattie, come mostrato in un filmato che sta rimbalzando online? No, almeno non nel futuro prossimo, facciamo chiarezza sul progetto che prende il nome di EctoLife

Sta facendo discutere un filmato inquietante che mostra un utero artificiale in grado di generare fino a 30mila neonati l’anno e che permette ai genitori scegliere le caratteristiche dei bimbi, ad esempio il colore degli occhi e dei capelli. Il video, caricato su YouTube lo scorso 9 dicembre, ha già superato un milione e mezzo di visualizzazioni e conta oltre 11mila commenti.

Dopo essersi imbattuti in queste immagini che sembrano tratte da un film di fantascienza in tanti si sono domandati se questo progetto – che prende il nome di EctoLife – è già realtà o comunque potrebbe divenirlo a breve oppure è soltanto frutto di una fervida immaginazione.

Tutto nasce dalla mente di Hashem Al-Ghaili, divulgatore scientifico e biotecnologo yemenita, che ha realizzato il filmato. Partiamo subito chiarendo una dato per evitare equivoci: tutto ciò che viene mostrato non è realistico. Per fare fact-checking su questa notizia che sta circolando sui quotidiani di tutto il mondo l’agenzia di stampa britannica Reuters ha contattato Al-Ghaili, che ha confermato che EctoLife “non esiste al momento”.

“È un concetto e non un’azienda veramente reale” ha spiegato.

Ma in cosa consiste questo utero virtuale immaginato da Al-Ghaili e perché è piuttosto contoverso?

EctoLife: in cosa consiste l’utero artificiale mostrato nell’inquietante filmato

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@EctoLife/Al-Ghaili

Nel filmato viene mostrata una sorta di grande fabbrica – completamente alimentata da energia rinnovabile – in cui i bambini vengono fatti crescere all’interno di uteri artificiali.

Ogni laboratorio all’avanguardia può ospitare fino a 400 capsule di crescita o uteri artificiali. – spiega Al-Ghaili in un comunicato – Ogni capsula è progettata per ricreare le condizioni esatte che esistono all’interno dell’utero della madre. Un singolo edificio può incubare fino a 30.000 bambini cresciuti in laboratorio all’anno.

L’idea è stata concepita per permettere alle coppie con problemi di fertilità di avere un bambino, diventando i genitori biologici.

È una soluzione perfetta per le donne a cui è stato asportato chirurgicamente l’utero a causa di cancro o altre complicazioni. – sottolinea l’ideatore – Con EctoLife, le nascite premature e i cesarei saranno un ricordo del passato.

Ognuna delle cosiddette capsule di crescita sono dotate di sensori in grado di monitorare i segni vitali del piccolo, tra cui battito cardiaco, temperatura, la pressione sanguigna, la frequenza respiratoria e la saturazione di ossigeno.

Grazie ad un sistema all’avanguardia, i genitori possono visualizzare in tempo reale sul proprio smartphone – attraverso un’app – i dati relativi alla salute del proprio bimbo e condividerli in tempo reale con il resto della famiglia o gli amici. Inoltre, è possibile scegliere la playlist da fargli o farlo familiarizzare con la voce dei genitori. Il sistema EctoLife fornisce ai bambini i nutrienti necessari per la loro crescita e consente di prevenire le malattie genetiche.

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@@EctoLife/Al-Ghaili

Uno degli aspetti più spaventosi di EctoLife è che offre la possibilità ai genitori di scegliere – accedendo a un menu con oltre 300 geni – le caratteristiche fisiche del bimbo: dal colore degli occhi a quello dei capelli e della pelle e persino… il livello di intelligenza.

Praticamente un figlio creato su misura, come se fosse un bambolotto o un robot creato in laboratorio. Fortunatamente si tratta soltanto di un progetto distopico, che non ha alcun riscontro nella realtà (almeno non per il momento…)

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Fonti: EctoLife /Reuters 

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