Spaghetti: niente più glifosato nelle 20 marche analizzate, ma Lidl ed Esselunga bocciate dal nuovo test italiano

Il nuovo test del Salvagente sulla pasta ci mostra una situazione almeno in parte migliorata rispetto al passato (gli spaghetti non contengono più glifosato). Ci sono però ancora dei punti critici: si tratta della presenza di Don e furosina

Cosa contiene davvero la pasta che portiamo in tavola tutti i giorni? Presenta tracce di pesticidi o altri contaminanti? Ancora una volta a rispondere a queste domande arriva un nuovo test del Salvagente che ha preso in esame gli spaghetti di 20 marchi differenti.

I vari campioni sono stati analizzati da 3 laboratori che li hanno sottoposti a decine di analisi, effettuate per valutare diverse caratteristiche della pasta, tra cui l’eventuale contaminazione con glifosato, pesticidi vari, micotossine e altro.

Più nello specifico, la pasta è stata valutata in base ai seguenti parametri:

  • Origine del grano
  • Presenza di glifosato e altri pesticidi
  • Presenza di Don (micotossina)
  • Presenza di furosina (contaminante che si forma durante l’essicazione industriale, quando la pasta è sottoposta ad alte temperature)
  • Prova organolettica: non solo assaggio ma anche se i tempi di cottura coincidevano con quanto indicato in etichetta

I risultati

La buona notizia è che, rispetto al passato, nessun campione conteneva glifosato. Nel precedente test di due anni fa, invece, ben 7 marche ne presentavano tracce.

Leggi anche: Spaghetti, svelati i nuovi marchi con tracce di glifosato. La LISTA dei peggiori e dei migliori

Questo però non vuol dire che la pasta non possa contenere tracce di pesticidi.

Come si legge sul Salvagente:

Nell’analisi multiresiduale, riscontriamo invece tracce di piperonil butossido in 4 campioni in basse quantità: parliamo di un sinergizzante usato in combinazione nei formulati degli insetticidi per il quale non esiste un limite di legge. Il pirimiphos methyl (trovato ampiamente al di sotto dei limiti di legge in due campioni) è un acaricida considerato interferente endocrino e sospetto cancerogeno per l’Echa, l’Agenzia europea per le sostanze chimiche. In un campione troviamo ben al di sotto del limite di legge anche la cypermethrin, un piretroide sintetico usato come insetticida, possibile cancerogeno per Epa, l’Agenzia statunitense per l’ambiente, e sospetto interferente endocrino. La valutazione complessiva è comunque molto rassicurante.

Dunque, sembra che delle piccolissime tracce di pesticidi nella pasta non dovremmo più di tanto preoccuparci.

Un po’ diversa la situazione del Don, in particolare se facciamo mangiare la pasta anche ai bambini. Questa micotossina, nota anche come vomitossina in quanto può procurare vomito e altri disturbi gastrointestinali soprattutto ai più piccoli, ha un limite stabilito che è diverso per gli adulti e i bambini.

Per gli adulti è di 750 mcg/kg (e non è stato superato in nessun campione di pasta) mentre per i bambini è 200 microgrammi per chilo e questo invece è stato superato in particolare da un campione (spaghetti Combino Lidl).

Come specifica Il Salvagente:

Non parliamo ovviamente di irregolarità ma di una pasta che è meglio non condividere con i più piccoli.

Altro problema della pasta è la presenza di furosina, un contaminante che si forma quando la pasta viene essiccata a temperature alte (sopra ai 50 gradi).

Come ricorda il Salvagente:

La furosina, ancora poco monitorata dall’industria, è considerata un marcatore del danno termico: più il valore è alto, più la temperatura e i tempi di essiccazione risultano elevati. Al contrario una concentrazione bassa è sinonimo di “lenta essiccazione”. Non esiste tuttavia ancora una normativa per poter valutare la veridicità di queste affermazioni. Come non c’è un limite di legge alla sua concentrazione, nonostante i dubbi sulla sua tossicità per la salute umana.

Come si può valutare allora la sua presenza? Gli esperti del Salvagente spiegano che, durante la realizzazione del test, hanno contattato le varie aziende che hanno spiegato il loro intento di limitare la furosina sotto i 200 mg/100 g di proteina.

E in effetti, solo in 2 casi su 20 i valori erano maggiori (254 mg/100 g e 235, nel caso degli spaghetti Esselunga e Carrefour).

Nessuno degli spaghetti a lenta essicazione aveva invece alti livelli di furosina.

Il Salvagente sottolinea infine, al di là dei risultati sui campioni, l’aumento di quasi il 30% dei prezzi della pasta in un anno, rincari che diventano ancora più rilevanti se li confrontiamo ai costi del 2020.

Le marche peggiori

Il test “boccia” sostanzialmente solo 3 marche che ottengono punteggi inferiori al 6, dunque alla sufficienza. Si tratta degli spaghetti:

  • Esselunga: Glifosato Assente, Altri pesticidi (mg/kg) Assenti, Don (mcg/kg) 45, Furosina (mg/100 g): Mediocre, Prova organolettica: Media
  • Carrefour Classic:  Glifosato Assente, Altri pesticidi (mg/kg): Assenti, Don (mcg/kg): inferiore a 40Furosina (mg/100 g): Mediocre Prova organolettica:Media
  • Combino Lidl: Glifosato Assente, Altri pesticidi (mg/kg) Piperonyl butoxide 0,031, Don (mcg/kg) 291, Furosina (mg/100 g):Eccellente, Prova organolettica:Media

Per i risultati completi del test potete acquistare il numero di gennaio 2023 del Salvagente.

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Fonte: Il Salvagente

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