Le immense foreste sottomarine di alghe potrebbero essere la chiave per salvare il Pianeta dalla crisi climatica

Scoperte immense distese di foreste sottomarine di alghe, che assorbendo grandi quantità di CO2 e di carbonio potrebbero rivelarsi utili nella lotta al collasso climatico

A quanto pare le foreste sottomarine di alghe sono più estese di quanto si possa immaginare. A rivelarlo è uno studio pubblicato nel mese di settembre che dimostra quanto siano diffuse queste piante sottomarine.

Un gruppo di scienziati provenienti da otto paesi diversi, guidati dal dott Albert Pessarrodona dell’Università dell’Australia occidentale, ha compiuto un gran lavoro di ricerca: archivi e pubblicazioni precedenti sono state consultate allo scopo di stabilire la distribuzione globale delle alghe ed è stato stimato che le foreste sottomarine coprono una vasta area di circa 6 milioni di chilometri quadrati!

Le foreste di alghe assorbono la CO2 dell’acqua e dell’atmosfera nonché sono in grado di immagazzinare grandi quantità di carbonio (quasi al pari del quantitativo di carbonio assorbito dalla foresta pluviale).

Tuttavia non è ancora del tutto chiaro se le alghe, oltre ad assorbire, riescano poi a stoccare il carbonio nel terreno essendo loro prive di un apparato radicale a differenza di altre specie.

L’ecologa marina, Karen Fiebel-Dexter, una delle autrici dello studio ha dichiarato che questo si è comunque rivelato un passo avanti nella ricerca e nell’osservazione: infatti ha fornito nuovi dati interessanti su quello che potrebbe essere il potenziale ruolo di queste alghe sottomarine nel mitigare gli effetti disastrosi della crisi climatica che affligge il nostro Pianeta.

Inoltre molte di queste specie, hanno un ruolo importante nella salvaguardia degli ambienti e degli animali. Basti pensare al fuco (una varietà di alga marina, la più grande) che fornisce cibo e riparo a molti animali, come pesci e addirittura uccelli.

Allo stesso modo, in Australia le alghe ospitano il Dragone Marino, una creatura color porpora con appendici simili alle foglie; le foreste di alghe lungo la costa del Pacifico invece rappresentano l’habitat delle lontre. Anche la balena grigia si rifugia tra le alghe sottomarine per sfuggire alle orche assassine.

Un altro aspetto interessante è che per secoli, per lo più in oriente, queste alghe sono state utilizzate per innumerevoli scopi, anche alimentari. Infatti queste piante sottomarine crescono rapidamente e sono ricche di nutrienti.

Ad oggi, questa cultura sta prendendo piede anche in Occidente dove vediamo aziende europee impegnate nella produzione di prodotti a base di alghe: la Conorish Seaweed Company per esempio che produce insalate di alghe e Marks&Spencer che propone snack salutari a base di cocco ed alghe.

Insomma se raccolte e trattate correttamente le alghe rappresentano un cibo sostenibile e ricco di nutrienti.

Ed è proprio grazie al loro alto valore nutritivo che le alghe vengono impiegate come mangime per animali, in sostituzione di frumento o mais, le cui coltivazioni sono intensive.

Tuttavia anche le foreste sottomarine sono seriamente minacciate dall’ aumento della temperatura dei mari, dall’inquinamento e da specie invasive. Si stima che lungo la costa settentrionale della California, la popolazione delle alghe è stata decimata dall’attacco dei ricci di mare, una specie lì in sovrannumero poiché il suo più temibile predatore (la stella marina) ha subito un declino a causa di una malattia causata proprio dal surriscaldamento delle acque.

Gli scienziati continuano il lavoro di ricerca e monitoraggio, sviluppando nuove tecnologie, come droni e satelliti, col solo scopo di preservare le foreste sottomarine di alghe e continuare a contrastare il collasso climatico.

Fonti: The Guardian / Science Advances

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