Questo è il miglior zucchero per glicemia e colesterolo (e non è l’eritriolo)

Se hai il diabete e vuoi riassaporare un po' di dolcezza, puoi usare questo ingrediente antichissimo che combatte anche altri problemi.

Contro ogni aspettativa conquistare la classifica del miglior zucchero per diabetici un prodotto millenario troppo spesso messo sotto accusa.

Chi soffre di diabete è sempre alla ricerca del modo più salutare di portare un po’ di dolcezza nei suoi pasti. Il compito non è facile, date le diverse tipologie di diabete e le persone interessate. A salvare tutti, però, arriva uno studio canadese proprio sul miele.

Posso sostituire lo zucchero bianco con il miele?

Per rispondere a questa domanda, un team di ricercatori canadesi guidati dal dottor Tauseef Khan ha prima analizzato i dati risultanti da molti studi sui benefici del miele in una dieta bilanciata, completando l’analisi con i dati presi da alcune biobanks, così da avere un quadro estremamente chiaro.

Il primo responso era che ci fossero alcune concezioni sbagliate sul miele in cucina, che veniva classificato come “zuccheri liberi”, ovvero allo stesso livello dello zucchero bianco. La verità non potrebbe essere più lontana da questa affermazione. Ma come hanno fato a scoprire che il miele è la migliore alternativa allo zucchero per i diabetici?

Il test condotto dal team del Dr Khan ha coinvolto più di 1.100 partecipanti con 18 persone nel gruppo di controllo. Tutti loro hanno seguito una dieta equilibrata – dove gli zuccheri compongono il 10% del fabbisogno nutrizionale giornaliero – assumendo in media 40 grammi di miele (due cucchiaini) per 8 settimane – sempre in media.

I risultati sono strabilianti: non solo il miele ha contribuito a mantenere entro livelli sani la glicemia, ma ha anche fornito antiossidanti, ridotto i grassi cattivi e aumentato quelli positivi, ridotto i trigliceridi e il grasso nel fegato. La vera domanda, a questo punto, è come sia possibile che il miele riduca la glicemia essendo composto all’80% di zuccheri. Il fatto è che il miele ha degli zuccheri rari che bilanciano fruttosio e glucosio, riducendo quindi lo spike glicemico.

Attenzione però perché questo non significa che possiamo abusarne: la quantità di 40 grammi giornaliera è indicativa di quanto sia facile eccedere. Nel caso di una quantità troppo elevata, gli zuccheri rari verrebbero surclassati da quelli più comuni, avendo un effetto negativo sul corpo di chi soffre di diabete. Quindi, bisogna sempre fare attenzione e gestire le quantità.

Un’ultima nota è sulla varietà di miele: è stato visto come il miele grezzo contenga più antiossidanti e zuccheri rari, ed è quindi da preferire per queste situazioni. Con “grezzo” si intende il miele che non è stato pastorizzato a 65 gradi per 10 minuti. Ciò nonostante, anche quello pastorizzato ha dato degli ottimi risultati, per cui non preoccuparti, puoi ancora aggiungere il miele al tè e conservare le sue qualità nutritive migliori.

Infine, pare che il miele di acacia – o più in generale quelli che vengono prodotti da una singola fonte floreale – sia il più indicato. Per cui, se puoi acquistare del miele grezzo di acacia, fallo subito, magari da un apicoltore con un’azienda agricola sostenibile.

Da oggi in poi quando ti chiederai posso consumare miele anche se ho il diabete, la rispostà sarà sì, basta non esagerare!

Fonte: University of Toronto

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