Da ieri, 1 gennaio 2023, è scattato l’obbligo di etichettatura ecologica per gli imballaggi. Non sarà più possibile immettere in commercio quelli che ne saranno privi. Invece, quelli già immessi in commercio, o provvisti di etichettatura alla data del 1° gennaio 2023, possono essere commercializzati fino a esaurimento delle scorte
Anno nuovo etichette nuove: dal 1° gennaio è in vigore l’obbligo di etichettatura ambientale degli imballaggi. In pratica, d’ora in poi tutti gli imballaggi dovranno essere “opportunamente etichettati secondo le modalità stabilite dalle norme tecniche UNI applicabili e in conformità alle determinazioni adottate dalla Commissione dell’Unione europea, per facilitare la raccolta, il riutilizzo, il recupero ed il riciclaggio degli imballaggi, nonché per dare una corretta informazione ai consumatori sulle destinazioni finali”.
E non solo: i produttori saranno anche tenuti ad indicare la natura dei materiali utilizzati, sulla base della decisione 97/129/CE della Commissione.
Per effetto del Dlgs 116/2020, dunque, tutti gli imballaggi primari, secondari e terziari immessi al consumo in Italia saranno sottoposti all’obbligo di etichettatura ambientale a partire dall’01/01/2023.
Cosa troveremo sulle nuove etichette?
Sulle etichette che i produttori saranno necessariamente tenuti a mettere, dovremo trovare:
- tipo di imballaggio: può essere indicata con una descrizione scritta o in alternativa con un’apposita rappresentazione grafica
- identificazione del materiale usato, che può essere indicato con un codice alfanumerico – secondo quanto stabilito dalla Decisione 97/129/CE – che può essere integrato anche con un’icona specifica
- famiglia di appartenenza del materiale di riferimento e indicazioni per un corretto smaltimento dell’imballaggio: in buona sostanza, dovranno essere indicate le giuste informazioni che riguardano il tipo di raccolta a cui è destinato l’imballaggio
- indicazioni al consumatore per supportare la raccolta differenziata
- informazioni aggiuntive, come un simbolo grafico per la raccolta differenziata di qualità, riciclabilità, marchi ambientali, compostabilità
Dove troveremo l’etichetta ambientale?
L’etichettatura ambientale che le imprese dovranno introdurre pena sanzione (le sanzioni essere applicate non solo a chi produce il materiale dell’imballaggio, ma anche ai commercianti e ai distributori) la troveremo su tutti gli elementi di imballaggio che sono separabili manualmente. Per cui:
- tappo, nastro oppure pellicola
- sul corpo principale dell’imballaggio, come bottiglia, scatola o vassoio
- su una componente che già riporta l’etichetta per facilitare la lettura delle informazioni
Infine, ogni azienda ha la possibilità di scegliere se indicare le informazioni in forma grafica, scritta oppure utilizzando un QR Code.
Seguici su Telegram | Instagram | Facebook | TikTok | Youtube
Fonte: Ministero della Transizione ecologica
Leggi anche:
- Origine di pasta, pomodoro e latte in etichetta: scade a dicembre l’obbligo di indicarla, cosa succederà?
- Come funziona la nuova etichetta italiana che promuove dieta mediterranea, attività fisica e ambient
- Basta abusare del claim “sano”, negli USA fissate precise regole per poter usare la parola “healthy” sui cib
- La Danimarca è il primo Paese al mondo a proporre un’etichetta che mostri l’impatto ambientale del nostro cibo