Epilessia: sintomi e cosa fare (e non fare) in caso di crisi

Doma ni 14 febbraio 2022 è la Giornata internazionale dell'epilessia, una malattia del cervello caratterizzata dalla comparsa di crisi epilettiche. Si tratta in pratica di una condizione neurologica contraddistinta da ricorrenti e improvvise manifestazioni, con tanto di perdita della coscienza e violenti movimenti convulsivi dei muscoli, le “crisi epilettiche” appunto.

“Cogliere di sorpresa” è infatti il significato greco della parola: le crisi non sono prevedibili, per cui se ne è colpiti senza preavviso.

L’epilessia è prevalentemente pediatrica, i due terzi delle epilessie infatti esordiscono prima dello sviluppo puberale, e sarebbe causata da una alterazione della comunicazione tra le cellule cerebrali, i neuroni.

Alla base di questa patologia vi è infatti una scarica elettrica abnorme di una zona più o meno vasta di neuroni e la crisi rispetterà la funzione dell’area del cervello coinvolta: se la crisi interessa solo un’area ristretta di un emisfero cerebrale si parla di crisi “parziale” o “focale”, se invece interessa contemporaneamente ambedue gli emisferi si tratta di crisi “generalizzata”.

Alcune forme di epilessia sono legate a predisposizione genetica e tendono a guarire spontaneamente. La cosiddetta “Epilessia Assenza Infantile” esordisce intorno ai 4-6 anni provocando perdite di coscienza – le cosiddette “assenze” – abbastanza numerose e quotidiane, che persistono per alcuni anni, per poi tendere a scomparire con l’avvicinarsi della pubertà. In questi casi, le terapie sono volte per lo più a sopprimere le assenze nella fase in cui sono particolarmente frequenti. Si tratta tuttavia di terapie che hanno inevitabili effetti collaterali, primo tra tutti l’induzione di sonnolenza che nei bambini può incidere sull’attenzione e quindi sull’apprendimento scolastico. È ovvio che poi i medici analizzano caso per caso.

Che fare quando il nostro bimbo ha una crisi:

Nervi saldi e tanta calma, la crisi è passeggera.

Se il bambino è caduto per la convulsione, evitate che la testa batta ripetutamente sul pavimento o contro ostacoli, per cui magari mettete un cuscino sotto la testa e ruotatelo su un fianco per far uscire la saliva che sicuramente si accumulerà nella bocca

Non cercate di aprire la bocca perché ogni tentativo in questo senso potrebbe comportare un morso al dito introdotto o la rottura dei denti del bambino, dal momento che la contrazione della mascella in questi casi è molto forte

Inutile cercare di “rianimare” il bambino: secondo i medici, infatti, sono inappropriati sia le respirazioni assistite sia i massaggi cardiaci

Nel caso la crisi epilettica si manifesti senza convulsioni, evitate interventi inopportuni e non spaventate ulteriormente il bambino, ma tranquillizzatelo e confortatelo.

Sono queste semplici indicazioni, ma solo il medico potrà dare indicazioni giuste e adatte ad ogni singolo caso.

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