Bisfenolo A: Efsa, al via la consultazione pubblica sulla sicurezza

Bisfenolo A e rischi per la salute. L’Efsa sembra giunta a buon punto nel processo di valutazione dei rischi per la salute umana derivanti dall’esposizione al bisfenolo A. Ha infatti dato il via ad una consultazione in merito, dopo aver portato a termine un confronto con la letteratura scientifica e con precedenti valutazioni di rischio formulate da organismi competenti.

Quali sono i reali rischi per la salute del bisfenolo A? L’Efsa ha dato il via a una consultazione pubblica sui rischi legati all’esposizione al bisfenolo A, noto anche come BPA. L’Agenzia Europea per la Sicurezza Alimentare ha deciso di raccogliere dei pareri esterni sulla bozza del proprio nuovo documento dedicato a questa sostanza. In base ai dati ora disponibili, l’Efsa ha deciso di ridurre la soglia di sicurezza relativa all’esposizione al bisfenolo A.

La consultazione pubblica prenderà ora il via, a seguito di anni di studi e di un lungo lavoro di confronto condotto sulle ricerche già esistenti. In merito sono state tenute in considerazione sia la letteratura scientifica che le valutazioni già formulate da organismi competenti. Grazie alla consultazione pubblica online tutte le parti interessate potranno formulare commenti sulla bozza del documento in questione. Ci sarà tempo fino al 13 marzo 2014. La consultazione pubblica servirà a rendere più trasparenti le decisioni dell’Efsa stessa e a permettere un confronto ampio prima di confermare la validità del documento definitivo.

Il bisfenolo A è una sostanza ampiamente utilizzata nella produzione di materie plastiche che serviranno per la fabbricazione di bottiglie, lattine e contenitori per gli alimenti. Un contatto, anche minimo, dei consumatori con il BPA è praticamente inevitabile, in quanto questa sostanza, un vero e proprio interferente endocrino, è in grado di migrare dal contenitore verso il contenuto, che può essere costituito da cibi o da bevande.

L’Europa era già intervenuta in precedenza sulla questione bisfenolo A, mettendolo al bando dalla produzione di biberon all’interno del territorio UE a partire da marzo 2011. Si è trattato di un passo importante, a cui poi non sono seguiti altrettanti provvedimenti relativi al divieto di impiego della sostanza per la produzione di altre tipologie di contenitori per alimenti. Dal 2012 l’Efsa è impegnata in una rivalutazione dei rischi per la salute legati al Bisfenolo A su richiesta della Commissione Europea.

Le valutazioni della letterature scientifica e delle ricerche condotte fino ad ora hanno richiesto alcuni anni ed ora hanno portato ad una maggiore conoscenza dei possibili effetti del bisfenolo A sulla salute umana. Secondo il parere espresso dall’Efsa, il BPA sarebbe in grado di causare probabili danni al fegato, al rene e alla ghiandola mammaria.

Dopo aver esaminato gli studi disponibili e basandosi su dati sperimentali, l’Efsa ha ritenuto opportuno abbassare l’attuale Dose Giornaliera Tollerata (Dgt) di ben 10 volte, da 50 µg/kg pc/die a 5 µg/kg pc/die. Si tratta però di un provvedimento provvisorio, in quanto l’Efsa risulta tuttora in attesa dei risultati del National Toxicology Program statunitense. Con l’abbassamento della soglia di sicurezza, il rischi per la salute legati all’esposizione al bisfenolo A dovrebbero ridursi.

Ciò però potrà avvenire soltanto se le aziende si impegneranno a limitare l’impiego di bisfenolo A nella produzione di materie plastiche e di contenitori per alimenti. Dato che alcuni rischi per la salute risultano al momento probabili, ci si augura che l’industria punti alla ricerca e all’utilizzo di sostanze sostitutive del BPA e di materiali che non presentino rischi per la salute e risultino del tutto innocui anche una volta entrati a contatto con i cibi e le bevande.

Per maggiori informazioni: www.efsa.europa.eu

Marta Albè

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