Uno stipendio di oltre 55mila euro l'anno per svolgere un lavoro apparentemente piuttosto semplice. Si tratta del 'Chicken sexers', ovvero colui che passa le giornate a selezionare maschi e femmine tra decine di migliaia di soffici pulcini negli allevamenti di galline ovaiole. Ma, nonostante l'offerta apparentemente attraente, il settore avicolo della Gran Bretagna fatica a trovare candidati. È un lavoro che nessuno vuole fare.
Uno stipendio di oltre 55mila euro l’anno per svolgere un lavoro apparentemente piuttosto semplice. Si tratta del ‘Chicken sexers’, ovvero colui che passa le giornate a selezionare maschi e femmine tra decine di migliaia di soffici pulcini negli allevamenti di galline ovaiole. Ma, nonostante l’offerta apparentemente attraente, il settore avicolo della Gran Bretagna fatica a trovare candidati. È un lavoro che nessuno vuole fare.
Il problema starebbe nella natura del lavoro: i ‘sexers’ trascorrono 12 ore al giorno ‘a guardare il retro di un pulcino’. E ogni nuova recluta deve passare tre anni di affiancamento prima di imparare come farlo. Per Andrew Large, direttore esecutivo del British Poultry Council, nel 2013 il settore è riuscito a reclutare un unico lavoratore e ha chiesto che la particolare specializzazione fosse aggiunta alla lista ufficiale del governo delle occupazioni con carenze di personale.
Ogni futuro selezionatore riceve anni di formazione su come individuare le differenze minuscole nella dimensione e nella forma dei genitali di un pulcino per stabilire se si tratterà di un gallo o di una gallina. Dovrebbe poi essere in grado di selezionare tra gli 800 e i 1.200 pulcini nati da appena un giorno ogni ora – un pulcino ogni 3-5 secondi- con una precisione che va dal 97 al 98 per cento.
Sebbene la tecnica di controllo può essere insegnata in tempi relativamente brevi, la capacità di mantenere standard alti in periodi così lunghi si impara solo con il tempo, come spiega Andrew Large al Times.
Ma vi siete chiesti perché si selezionano i pulcini? La questione è molto semplice. Le galline ovaiole vengono allevate per deporre le uova (avviene una selezione degli esemplari più produttivi). I pulcini maschi, come è ovvio, non sono utili allo scopo e non servono nemmeno per l’allevamento di polli destinati alla produzione di carne.
Ecco perché, come afferma Janice Neitzel di Sustainable Solutions Group, ormai i pulcini maschi sono diventati ‘usa-e-getta’.
“I pulcini vengono gettati in macchinari ad alta velocità e, se tutto va come previsto, uccisi istantaneamente. Ma non è abbastanza. I consumatori spesso non sono al corrente di questa pratica. Grazie ai social network, però, è solo una questione di tempo”.
I pulcini maschi, separati dalle femmine e ammassati a migliaia in contenitori, vengono gettati nel tritacarne vivi, come ha rivelato l’ultima investigazione girata sotto copertura dagli attivisti di Mercy for Animals, che mostra il lato nascosto della produzione delle uova alla Maple Leaf, in Ontario, Canada.
Non potrebbe essere in reltà questo a influenzare il calo di persone disposte a fare il selezionatore di pulcini?
Roberta Ragni
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