Per aggiungere un nuovo ingrediente a rendere il lavoro nei campi il più possibile eco friendly, la nostra attenzione deve essere rivolta anche verso i macchinari utilizzati. Spesso, infatti, l'ausilio all'opera dell'uomo arriva da trattori alimentate da motori a scoppio o a gasolio, per la raccolta, la semina, il trasporto dei prodotti. Una soluzione efficace, in questo senso arriva da Deuterium, un trattore-robot completamente ecologico, dal design futuristico, che funziona a celle di idrogeno a loro volta alimentate dall'energia solare.
C’è il compostaggio, l’abbandono di pesticidi. Gli “ormoni della crescita” che vengono banditi dai fautori dell’agricoltura sostenibile. Tuttavia, per aggiungere un nuovo ingrediente a rendere il lavoro nei campi il più possibile eco friendly, la nostra attenzione deve essere rivolta anche verso i macchinari utilizzati. Spesso, infatti, l’ausilio all’opera dell’uomo arriva da trattori alimentate da motori a scoppio o a gasolio, per la raccolta, la semina, il trasporto dei prodotti. Una soluzione efficace, in questo senso arriva da Deuterium, un trattore-robot completamente ecologico, dal design futuristico, che funziona a celle di idrogeno a loro volta alimentate dall’energia solare.
Ed è interessante, in questo senso, la scoperta che la sua progettazione si deve a due ingegneri indiani (aspetto che testimonia come anche in uno dei Paesi a maggiore sviluppo economico l’ambiente riceva delle attenzioni): il designer Prithu Paul e l’esperto in sistemi elettronici e informatici Ankit Kumar.
L’aspetto esteriore di questo “trattore del futuro” lo rende del tutto simile a un veicolo lunare. Quattro grandi moduli, realizzati in fibre plastiche rinforzate (e biodegradabili) racchiudono, infatti, l’abitacolo e tre ruote cingolate. All’interno della carrozzeria, sono state inserite delle nano cellule solari, che forniscono energia agli accumulatori fuel cell che alimentano un motore elettrico. In questo modo, il suo funzionamento è totalmente ecologico.
Il Deuterium, assicurano i suoi progettisti, è in grado di assolvere le principali lavorazioni agricole: aratura, semina, raccolta e trasporto, grazie agli elementi che possono essere collegati al veicolo. Inoltre, non è necessaria la guida da parte di operatori “umani”: grazie a un sofisticato sistema di navigazione, collegato a una centralina e a dei visori a 360°, il Deuterium può muoversi in completa autonomia.
Quando lo vedremo sui nostri campi? Speriamo presto perché si tratterebbe del primo trattore veramente autonomo e in grado di lavorare i terreni senza inquinare.
Piergiorgio Pescarolo