Non hanno nessun potere di scelta, sono isolate dalla società e private di un’infanzia normale. Spesso sono vittime di abusi e violenze, tagliate fuori dalla famiglia, dagli amici e dalla scuola.
Non hanno nessun potere di scelta, sono isolate dalla società e private di un’infanzia normale. Spesso sono vittime di abusi e violenze, tagliate fuori dalla famiglia, dagli amici e dalla scuola.
Il dramma delle spose bambine è una piaga mondiale che tocca diversi paesi del mondo. In Turchia per esempio, tra il 2010 e il 2015, secondo il ministro della Famiglia di Ankara Sema Ramazanoglu sono state oltre 230 mila le unioni tra bambini e adulti.
Ma il numero potrebbe essere più elevato visto che molte delle nozze con minori vengono celebrate solo con rito religioso (non riconosciuto dalla legge turca) e quindi non registrate ufficialmente.
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A decidere il destino dei bambini sono le famiglie stesse, a volte addirittura sin dalla nascita. Famiglie povere che vedono in queste unioni un possibile cambiamento di vita, perché l’importante è riuscire a stipulare un accordo con gli uomini più ricchi e importanti.
Nulla a che vedere con i sentimenti, la libertà, l’amore. Per questo, sono tante le associazioni e le donne che si battono per impedire i matrimoni di spose bambine. In Africa, in India, in Turchia tanto per citarne alcuni: cambiano i luoghi ma non le dinamiche.
Si inizia con l’abbandono scolastico, una volta sposate le bambine sono costrette a rimanere a casa per accudire marito, figli e fare le faccende domestiche, non vi è alcuna possibilità che esse possano continuare a frequentare la scuola.
Spesso poi si arriva all’altare dopo anni di violenza fisica e psicologica da parte della propria famiglia e di abusi da parte del futuro marito. Ragazzine che diventano madri a 12 anni, che a volte muoiono di parto tra l’indifferenza di tutti.
Matrimoni precoci, combinati che possono sfociare nei casi più estremi in delitti d’onore. Nessuna possibilità di lasciare quell’uomo che non si è scelto e che le ha condannate per sempre all’infelicità.
Il governo turco è stato più volte accusato di non fare abbastanza per disincentivare queste pratiche assurde e di chiudere gli occhi davanti alla condizione di netta inferiorità delle donne che chiedono di non essere private della loro infanzia.
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Cosa puoi fare tu
Tutti possono fare qualcosa per dare voce a queste spose bambine: raccontando ad esempio le loro storie sui social media, sensibilizzando l’opinione pubblica a intraprendere azioni di difesa dei diritti umani. Amnesty International ha lanciato la campagna #maipiùsposebambine e una petizione per chiedere al governo del Burkina Faso di far rispettare le leggi che vietano i matrimoni forzati e precoci.
“Il matrimonio precoce e forzato è una violazione dei diritti umani. È illegale secondo il diritto internazionale ed è vietato in molti dei paesi in cui è presente, ma le leggi esistenti spesso non vengono applicate oppure forniscono eccezioni per ottenere il consenso dei genitori o per le pratiche tradizionali.
In Burkina Faso, i matrimoni forzati sono un fenomeno estremamente diffuso, soprattutto nelle aree rurali. Nonostante siano vietati dalla legge, le autorità non fanno abbastanza per fermarli”, dice la petizione.
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Dominella Trunfio