Il nostro ricordo dell’immensa Margherita Hack, scienziata libera e rivoluzionaria, amante della bici

Determinata, libera, appassionata: Margherita Hack ci ha insegnato a puntare in alto, ispirando le nuove generazioni e tante ragazze ad avvicinarsi alla scienza. Sono passati 11 anni dalla scomparsa della signora delle stelle e noi la ricordiamo con grande stima e affetto. Noi non dimenticheremo mai quando ci accolse in casa sua a Trieste per un'intensa intervista, che vogliamo riproporvi...

Sono trascorsi 11 anni da quando Margherita Hack è volata tra le sue stelle, ma il suo ricordo è ancora vivissimo in noi. L’astrofisica, vegetariana dalla nascita e ambientalista per vocazione, ci ha lasciati il 29 giugno del 2013, all’età di 91 anni. Se n’è andata in silenzio, senza clamore. Per una settimana era ricoverata presso l’ospedale di Cattinara a Trieste, a causa dei problemi cardiaci che l’affliggevano da tempo. Accanto a lei il marito Aldo, con il quale era sposata da 70 anni.

Nel 2011 la scienziata ci ha aperto le porte della sua casa, a Trieste, per un’intervista. Ci ha accolto come si fa con due vecchie amiche. Insieme alla collega Federica Vitale siamo state sue ospiti per qualche ora. Ma ci è bastato per capire che la persona che avevamo davanti era davvero una donna speciale.

margherita hack

Emozionate, siamo rimaste stupite quando ad accoglierci sulla porta è stata proprio lei, in maglietta blu, come il cielo che tanto ha amato, in compagnia dei suoi fedelissimi gatti, che ci hanno tenuto compagnia durante l’intervista. Ci ha messe subito a nostro agio, chiedendoci del viaggio. Abbiamo attraversato il suo salotto, le cui pareti erano fatte di libri, impossibili da contare. Metri quadrati di pagine, a perdita d’occhio.

Non si è tirata indietro, ha risposto a tutte le nostre domande, anche a quelle volutamente provocatorie come quelle sul nucleare, verso il quale si è sempre mostrata favorevole nonostante la sua vocazione ambientalista (e animalista). Con obiettività ci ha illustrato il suo punto di vista, parlando però anche dei rischi e dei problemi legati all’atomo nel nostro paese.

“Io sono a favore dell’energia nucleare, però in certe condizioni. Con le sorgenti nucleari da fissione il principale pericolo è quello legato alle scorie. Credo ci sarà bisogno dell’energia nucleare in Italia perché noi siamo completamente dipendenti dall’estero, per il petrolio e metano della Libia e dall’Ucraina e compriamo energia nucleare dalla Francia, dalla Svizzera, siamo circondati da centrali nucleari. In Francia ce ne sono 55 mi pare, in Svizzera 5. La Germania ha dato l’addio al nucleare però io credo che questa forma di energia ci vorrà in futuro” ha spiegato. “In Italia, il pericolo qual è? A parte la Sardegna, che è l’unico luogo non sismico (per questo i Sardi se l’erano presa), oggi il pericolo lo vedo nei nostri governanti, che non sono in grado di gestire la ricostruzione dell’Aquila o di togliere dalla spazzatura da Napoli, figuriamoci di mettere le centrali nucleari. Le scorie e le infiltrazioni mafiose sono un problema. Io sono a favore della ricerca sul nucleare, anche se l’installazione delle centrali dovrebbe rispondere a determinati requisiti sulla sicurezza. Per questo al referendum, ho votato Sì, anche se penso che la ricerca non debba fermarsi“.

Vegetariana sin da quando era bambina, Margherita Hack ci ha raccontato il perché della sua scelta e di quella della sua famiglia (anche i genitori lo erano). Cosa che ha poi approfondito nel suo libro “Perché sono vegetariana“.

Allora ci spiegò che la sua è stata “una scelta etica, che però ha avuto dei risvolti sull’aspetto salutista. Io sono stata un esempio del fatto che si può nascere e crescere senza carne. Ho vinto due campionati universitari d’atletica, sono stata terza ai campionati assoluti, ho fatto lunghe gite in bicicletta. A 20 anni ho fatto la Firenze-Viareggio in giornata. A 80 anni ho fatto la Trieste-Grado e sono 100 km. Insomma, sto abbastanza bene“.

E poi la sua amata bici. Nel libro “La mia vita in bicicletta“, la scienziata ripercorre la sua gioventù attraverso la sua esperienza e il suo amore per le due ruote, che non ha abbandonato neanche durante la vecchiaia.

Margherita Hack non era soltanto una illustre scienziata. Vegetariana da sempre e autentica paladina degli animali, Margherita Hack era soprattutto una persona integerrima, di altissimi principi morali; principi ai quali è sempre rimasta fedele e per questo non ha mai rinunciato a schierarsi dalla parte dei più deboli” ha commentato l‘Ente Nazionale Protezione Animali alla notizia della sua scomparsa. “Margherita Hack, infatti, non si è mai tirata indietro nelle grandi battaglie animaliste né ha mai fatto venire meno il proprio sostegno in difesa degli animali, dimostrando concretamente che la vera scienza non è mai disgiunta dall’etica – prosegue l’Enpa -. Con Margherita Hack piangiamo la scomparsa di una grande donna che con la sua competenza e la sua autorevolezza ha saputo lasciare una traccia indelebile nella comunità scientifica e, più in generale, nel panorama culturale italiano e internazionale.

Non solo una scienziata, ma un’immensa donna, che non ha mai posto limiti alla propria intelligenza, cercando forse di imitare quell’infinito che tanto amava.

Per leggere l’intervista apparsa su GreenMe clicca qui

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