Luce, fantasia e riciclo si sposano per dare vita all'opera di Alessandro Gorla: Everything Happens for a Reason.
Sul muro bianco dell’rgb46, libreria-galleria d’arte del centro di Roma, si legge “Everything Happens for a Reason“…Cosa vorrà dirci l’autore? La scritta è azzurra, sospesa, volante e, sotto di lei, l’universo del riciclo creativo e dell’energia a impatto zero. Un’idea geniale per la sua semplicità e l’alto valore etico.
Luce, fantasia e riciclo si sposano per dare vita all’opera di Alessandro Gorla: “Everything Happens for a Reason”. Tutto accade per un motivo, quindi, niente è lasciato al caso.
Così l’installazione di Alessandro, dà nuova vita a bottiglie, cassette della frutta, rotoli di carta igienica e vecchi contenitori. E forse era proprio questa la ragion d’essere di tutti i pezzi accatastati sul pavimento dell’rgb46. Oggetti apparentemente morti e ora risorti a nuova vita, destinati alla discarica e adesso ammirati nel living bar di piazza Santa Maria Liberatrice. Un singolare esempio romano – milanese di fantasia green.
E sì, perche Alessandro è nato a Milano. A Roma dal 2002, diventa interprete, oltre che attento osservatore, delle diverse realtà della vita notturna della capitale realizzando scenografie per molteplici eventi, opere a tema, nonché decorazioni di stanze e luoghi comuni. È lui a gestire l’rgb46.
L’installazione non utilizza solo bottiglie vuote e rotoli esauriti, ma anche una fonte luminosa rigorosamente a impatto zero. Come potete vedere dall’immagine, infatti, è grazie alle luce che everything happens.
L’osservatore si trova davanti a un interruttore della luce e legge “Schiaccialo! Click It!” e, una volta premuto, voilà si delinea la skyline dei grattacieli newyorkesi dove aerei, fiamme e Godzilla trovano la giusta collocazione.
Luce sostenibile, senza emissioni. Alessandro infatti ci racconta che rgb46 utilizza energia elettrica da fonti rinnovabili, il progetto attivato e promosso da LifeGate.
Un’opera originale, fresca e sostenibile al 100%, all’insegna del riciclo e del riuso creativo. Eccellenza italiana? Sembrerebbe proprio di si.
Serena Bianchi