Lasciare la vita in città, le abitudini e i comfort non è una scelta per tutti. Significa rivoluzionare la propria esistenza nel profondo. Un'idea che almeno una volta nella vita (o forse più!) è passata nella nostra mente. Ma c'è chi questa scelta l'ha fatta davvero, ricostruendosi da capo. E a immortalare questi “ribelli off grid” che vivono in Europa è stato il fotografo francese Antoine Bruy
Lasciare la vita in città, le abitudini e i comfort non è una scelta per tutti. Significa rivoluzionare la propria esistenza nel profondo. Un’idea che almeno una volta nella vita (o forse più!) è passata nella nostra mente. Ma c’è chi questa scelta l’ha fatta davvero, ricostruendosi da capo. E a immortalare questi “ribelli off grid” che vivono in Europa è stato il fotografo francese Antoine Bruy.
Dai Pirenei alla Romania, in tanti hanno scelto di vivere a contatto con la Natura, alla ricerca della propria identità umana, offuscata dall’artificialità del mondo moderno. Un po’ come il protagonista di Into the Wild, trasposizione cinematografica del romanzo di Jon Krakauer “Nelle terre estreme” in cui viene raccontata la storia vera di Christopher McCandless. Il giovane, originario del West Virginia, dopo la laurea lascia la vecchia vita e la famiglia e comincia un lungo viaggio fino a raggiungere l’Alaska.
Nel 2006 il fotografo francese ha iniziato alcune attività di volontariato e di lavoro nelle aziende biologiche australiane. È stato allora che ha iniziato a capire davvero cosa significa avere uno stile di vita “off-grid”, autosufficiente.
Seguendo le orme di chi, come Christopher, questa scelta l’aveva fatta, Antoine Bruy si è interessato sempre più a coloro che avevano scelto di allontanarsi dalle città e dai paesi di origine per vivere a contatto con la Terra.
Dal 2010 al 2013, ha vagato per le catene montuose europee, alla ricerca di storie da raccontare attraverso le sue foto, documentando la nuova vita delle persone che ha incontrato. Ne è nata una raccolta, dal titolo “Scrublands”.
Insolite capanne dotate di pannelli fotovoltaici, altalene con le vecchie gomme delle auto e incontri ravvicinati con animali selvatici. C’è questo e molto altro nelle foto di Bruy.
Alcune delle case realizzate con materiali di recupero mostrano panorami idilliaci. Non è da meno la bellezza scultorea delle costruzioni in legno circondate da alberi d’arancio in fiore.
Un racconto per immagini che rivela un mondo vivo e puro, a due passi da noi.
Foto: Antoine Bruy
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