Io viaggio responsabile

Io viaggio responsabile: il vademecum del turismo responsabile. Tutto questo per far sì che il turismo diventi un ulteriore stimolo per lo sviluppo umano ed economico di paesi meravigliosi

Il turismo è attualmente una delle principali attività economiche nel mondo. Fin dagli anni ’60 fu ritenuto da molti economisti e uomini politici un’opportunità eccezionale per i paesi più poveri: sembrava il modo più semplice per importare valuta pregiata e creare posti di lavoro utilizzando ciò di cui si disponeva nel proprio paese. La presa di coscienza che il turismo può essere dannoso è, peraltro, relativamente recente, poiché a lungo è stato considerato, con grande superficialità, una “smokeless industry“, un’industria senza ciminiere in grado di generare una ricchezza “pulita”.

Esso è allora apparso come un fenomeno ambivalente che può potenzialmente contribuire al raggiungimento di obiettivi socio-economici e culturali, ma che può, allo stesso tempo, essere causa di un forte degrado ambientale e della perdita delle identità culturali locali. Considerando quindi che il turismo ha spesso avuto e continua ad avere effetti molto negativi su ambienti, culture, economie specie dei paesi del Sud del mondo, è fondamentale che siano stabiliti dei limiti per cercare di favorire un vero rispetto delle diversità culturali e una disponibilità di adattamento ad abitudini e modi diversi dai propri. Tutto ciò è possibile attraverso il turismo responsabile, “turismo attuato secondo principi di giustizia sociale ed economica e nel pieno rispetto dell’ambiente e delle culture, che riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile e socialmente responsabile del proprio territorio“, secondo la definizione data dall’Associazione Italiana Turismo Responsabile (AITR).

Leggi bene ciò che segue, il viaggiatore responsabile potresti essere tu!

Vademecum del viaggiatore responsabile :

  • si informa bene prima di partire. Si interroga sulle aspettative e sulle motivazioni del proprio viaggio in modo da effettuare scelte consapevoli e coerenti. Chiede e cerca informazioni non solo sugli aspetti logistici del viaggio (pasti, alberghi, trasferimenti), ma anche sul contesto, la storia, la società civile, la natura, sullo spirito del luogo che intende visitare;
  • sceglie tour operator che offrono garanzie di sostenibilità ecologica, equità sociale e trasparenza economica. Si accerta che parte la gran parte del denaro speso per il viaggio vada agli abitanti del luogo;
  • entra a contatto con le popolazioni locali. Durante il viaggio condivide i vari aspetti della vita quotidiana locale, non assume comportamenti offensivi verso gli usi e i costumi del posto. Sceglie le piccole pensioni a gestione familiare o le camere in affitto gestite dai locali invece degli anonimi alberghi.
  • sceglie strutture a basso impatto ambientale. Usa in modo responsabile le risorse evitando gli sprechi, limita la produzione di rifiuti e non li abbandona in giro.
  • utilizza il più possibile mezzi di trasporto pubblici piuttosto che l’auto.

Tutto questo per far sì che il turismo diventi un ulteriore stimolo per lo sviluppo umano ed economico di paesi meravigliosi che hanno un gran bisogno di aiuto e allo stesso tempo uno strumento di miglioramento umano e culturale per tutti coloro che decideranno di sperimentarlo, stimolando maggior rispetto e crescita nell’attenzione verso i numerosi problemi dei paesi ospitanti, specie se si tratta dei paesi più poveri. E allora…pronti? Zaino in spalla: si parte!!!!!

Anche perché, come dice il turista per caso Patrizio Roversise vado in un posto devo avere contatti con quel luogo, altrimenti resto a casa a guardare le cartoline“.

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