Dal vinavil le batterie al litio più ecologiche

studio realizzato da un gruppo di elettrochimici del Centro Ricerche Casaccia dell'ENEA si focalizza sull'impiego (economico) del vinavil nella produzione di batterie al litio

Avreste mai pensato che per produrre batterie al litio più ecologiche ed economiche sarebbe bastato del vinavil? La comune colla con la quale tutti, ma proprio tutti, ci siamo impiastricciati le mani e utilizzata anche in molti processi industriali, potrebbe essere la nuova frontiera per la produzione di batterie a basso costo.

A confermarlo è un nuovo studio realizzato da un gruppo di elettrochimici del Centro Ricerche Casaccia dell’ENEA e pubblicato su Electrochimica Acta.

La ricerca si focalizza sull’impiego del vinavil (il cui nome scientifico è polivinile acetato e di cui l’Italia è uno dei maggiori produttori mondiali) come legante idrosolubile per la realizzazione di batterie agli ioni di litio, molto utilizzate per smartphone e computer, disponibili sul mercato da diversi anni e che ad oggi rappresentano una delle forme più avanzate di accumulo dell’energia elettrica.

La tecnologia basata sull’uso del vinavil offre numerosi vantaggi per la realizzazione di batterie agli ioni di litio, quali minori costi di produzione, ridotto o nullo impatto ambientale, assenza di inquinamento“, spiega il responsabile delle attività di ricerca ENEA, Pierpaolo Prosini.

E non solo: il solvente di processo principale è, in questo caso, l’acqua. Ciò vuol dire che si possono evitare i solventi organici, i cosiddetti VOC, potenzialmente pericolosi per la salute umana e per l’ambiente.

Il ricorso a soluzioni acquose come il vinavil potrebbe inoltre ridurre notevolmente o addirittura eliminare l’uso dei VOC anche per le operazioni di pulizia dei sistemi di deposizione, con ulteriori vantaggi per l’ambiente e per i costi finali. Infine, la pasta elettrodica a base acquosa ha una rapida velocità di essiccazione con la conseguenza che si potranno senza dubbio produrre maggiori volumi.

Molti e significativi i vantaggi dunque che questo nuovo procedimento potrebbe portare nella produzione delle batterie senza che queste perdano in efficienza delle prestazioni“, conclude Prosini.

Germana Carillo

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