Come estrarre oro dai vecchi cellulari grazie…ai funghi

I nostri cellulari, anche in quelli che gettiamo via, contengono oro. Il prezioso materiale, insieme all'argento e al rame, si trova nel cuore dei telefonini rimanendo spesso inutilizzato alla fine della loro vita. Ma grazie ad un fungo sarà possibile recuperare qualcosa come 2,4 km di oro, oltre 900 kg di rame e 25 di argento su 100.000 cellulari

I nostri cellulari, anche quelli che gettiamo via, contengono oro. Il prezioso materiale, insieme all’argento e al rame, si trova nel cuore dei telefonini rimanendo spesso inutilizzato alla fine della loro vita. Ma grazie alla natura e, in particolare ai funghi, sarà possibile recuperare qualcosa come 2,4 km di oro, oltre 900 kg di rame e 25 di argento da 100.000 cellulari.

Merito di una ricerca condotta da un team di scienziati del VTT Technical Research Centre of Finland che ha sviluppato un metodo dedicato al bio-assorbimento tramite funghi. Anche se in piccole quantità, tali metalli preziosi vanno spesso sprecati, contribuendo ad aumentare la quantità di e-waste.

Di metodi per il recupero di materiali preziosi, ne esistono già. Ma mai si era pensato di sfruttare la capacità dei funghi – veri specialisti della decomposizione – di catturare l’oro filtrando le impurità.

Il team ha sviluppato un filtro biologico fatto da uno strato di micelio in grado di recuperare fino all’80 per cento dell’oro presente nei rifiuti elettronici, riducendo al minimo i prodotti chimici nocivi necessari all’estrazione proprio sfruttando queste proprietà dei funghi.

È difficile rimuovere i componenti dai circuiti, il primo passo nella maggior parte dei processi di riciclo è quello di distruggere totalmente le particelle,” ha spiegato Jarno Mäkinen, scienziatp del VTT Technical Research Centre. “Utilizzando soluzioni atossiche con acqua, siamo riusciti a progettare biomassa a base di micelio che agisce come un bioassorbente specificamente destinato all’oro”.

Un metodo tutt’altro che semplice ma efficace, come hanno spiegato gli stessi ideatori. I cellulari testati sono stati schiacciati, setacciati e separati magneticamente. Sono stati poi trattati ulteriormente per separare le varie componenti anche per galleggiamento e flottazione. Quest’ultima consiste in un processo in cui le particelle idrorepellenti vengono separate dall’acqua a favore dell’aria. Le particelle idrorepellenti aderiscono alle bolle d’aria e formano una sorta di schiuma in superficie. Intervengono allora i funghi.

I processi biologici per il recupero dei metalli sono ancora rari, ma i metodi della ricerca sono sempre più avanzati. E, ancora una volta, è la Natura ad offrire la soluzione.

Recuperare i metalli contenuti nei rifiuti elettronici, secondo gli esperti dell’e-Waste Accademy, è fondamentale, se si considera che il materiale recuperato dai Raee vale più di quello estratto dalle miniere d’oro di tutto il mondo: 21 miliardi di dollari.

Francesca Mancuso

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