Euromobility 2014: Bologna al primo posto in Italia per la mobilita’ sostenibile

Euromobility 2014. Euromobility 2014. Puntuale come sempre nel mese di dicembre arriva il nuovo rapporto di Euromobility dedicato alla mobilità sostenibile, che indaga sulle 50 principali città italiane. Il rapporto è elaborato con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente.

Euromobility 2014. Puntuale come sempre nel mese di dicembre arriva il nuovo rapporto di Euromobility dedicato alla mobilità sostenibile, che indaga sulle 50 principali città italiane. Il rapporto è elaborato con il Patrocinio del Ministero dell’Ambiente.

Bologna è al primo posto per la mobilità sostenibile. La seguono subito dopo Parma e Milano. Al quarto posto troviamo Venezia, seguita da Brescia, mentre Roma è soltanto al ventiquattresimo posto. La prima città del Sud è Cagliari, all’undicesimo posto.

Siracusa, Reggio Calabria e Potenza si confermano purtroppo come le città più insostenibili dal punto di vista della mobilità. La graduatoria delle città alla ricerca di una mobilità più sostenibile è contenuta nell’ottavo Rapporto “Mobilità sostenibile in Italia: indagine sulle principali 50 città” per l’anno 2014.

Ecco spiegato il primato di Bologna. La città si trova al primo posto grazie alla buona dotazione di parcheggi a pagamento e di scambio, per il basso indice di incidentalità sulle strade e per la dotazione di piste ciclabile. Contano molto l’efficienza del trasporto pubblico, che riesce a soddisfare un’elevata domanda, il servizio di car sharing e le attività di mobility manager di Area.

Si confermano nella Top 10 anche Bergamo al sesto posto e Firenze al settimo. Padova è all’ottavo posto, Genova al decimo e Torino al nono, mentre nel 2012 il capoluogo piemontese aveva raggiunto il primo posto.

La nuova classifica tiene conto delle innovazioni introdotte, come car sharing, bike sharing e mobility manager, della presenza di auto di nuova generazione o alimentate a combustibili ad impatto ambientale più basso e dall’offerta e uso del trasporto pubblico. Tiene conto anche della presenza di piste ciclabili, di zone a traffico limitato e di zone pedonali.

Quest’anno per elaborare la classifica si è anche tenuto conto, oltre che dei valori assoluti degli indicatori, anche dei miglioramenti registrati nell’ultimo anno. Le 50 città monitorate sono tutti i capoluoghi di Regione, i due capoluoghi delle Province autonome e le città con una popolazione superiore ai 100 mila abitanti.

“Questo ottavo Rapporto” – ha dichiarato Lorenzo Bertuccio, Direttore scientifico di Euromobility – “segnala la progressiva positiva riduzione del tasso di motorizzazione, complice anche la perdurante crisi economica, il continuo aumento dei veicoli a basso impatto come quelli a metano e Gpl, ma anche a trazione ibrida ed elettrica, che complessivamente raggiungono l’8.0% del parco nazionale circolante”.

Secondo Euromobility, occorre spingere di più sul pedale dei servizi innovativi: se il bike sharing vede crescere sia il numero di utenti (di circa il 37%) sia il numero di biciclette (+27% circa), come lo scorso anno, invece, ad un incremento del numero di iscritti al car sharing tradizionale (+7,8%) non corrisponde una analoga crescita delle automobili a disposizione dei cittadini, che invece diminuiscono del 4,5%”.

Per quanto riguarda il bike sharing, ad esempio, sono 16 le città dell’osservatorio nelle quali è presente il servizio di biciclette condivise. A Milano, Brescia e Torino continua l’impegno delle amministrazioni per la bicicletta e per il potenziamento del servizio: Milano aggiunge nel 2013 altre 432 biciclette alle 2.800 già disponibili nel 2012, a Brescia l’incremento è del 37%, a Torino del 17%.

euromobility 2014 classifica

Forlì conta già circa 40 biciclette e 224 utenti, mentre Padova, altra new entry, fornisce già 200 biciclette e ha soddisfatto oltre 1700 utenti in soli 6 mesi di servizio del 2013. Gli utenti sono complessivamente aumentati di circa il 37% e le biciclette in circolazione di circa il 27%. Gli utenti della bicicletta in sharing sono, quindi, sempre di più, ma non sempre gli amministratori riescono a soddisfare la loro voglia di pedalare.

Dato che la bici è il vero simbolo della mobilità sostenibile, la speranza è che le città italiane possano fare progressi dal punto di vista del bike sharing e delle piste ciclabili, in modo da poter competere con i migliori esempi europei.

Marta Albè

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