Borghi sostenibili del Piemonte:quando il turismo è buona pratica

Sono 12 e sono sparsi in giro per il Piemonte. Rispecchiano tradizioni diverse e architetture di provenienze lontane, sono tutti perfettamente conservati.

Sono i 12 borghi che da un anno fanno parte del network Borghi sostenibili del Piemonte: Neive, Cortemilia, Bergolo, Levice, Saluzzo, Garessio nel Cuneese, Orta San Giulio nel Novarese, Mombaldone in provincia di Asti, Ricetto di Candelo nei pressi di Biella, Vogogna nel Verbano, Volpedo nell’Alessandrino e Avigliana vicino Torino.

Anche qualche piemontese forse avrebbe difficoltà a collocare tutti questi paesi nella cartina della propria Regione. Insieme però fanno parte di un progetto di turismo sostenibile, promosso dall’Assessorato al Turismo in collaborazione con il parco scientifico EnviPark, che mira a valorizzare la ricchezza di questi luoghi, spostando l’attenzione dal fatto di essere semplici borghi ben conservati, all’essere punte di eccellenza di politiche turistiche che valorizzano le buone pratiche ambientali e la difesa dell’identità del territorio.

L’ offerta messa a disposizione dai 12 borghi – ma ognuno di essi presenta particolarità uniche – spazia dalla possibilità di fare escursioni nei parchi naturali, visitare le botteghe artigiane dei centri storici, avvistare le decine di specie di animali presenti nelle riserve, seguire i percorsi ciclabili segnalati dalle guide del posto. Visitare gli Ecomusei alla scoperta di antiche pratiche, i vecchi essiccatoi e i castagneti, compiere passeggiate didattiche. E poi sostare in osterie dove il senso dell’enogastronomia trova il suo significato nei vini, nei formaggi e nelle produzioni locali.

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È possibile conoscere tutte le attività attraverso il portale appositamente creato per promuovere il network, www.borghisostenibili.it . Un luogo virtuale che è punto di riferimento non solo per il turista, ma anche per i cittadini e per le strutture ricettive dei borghi. Il turismo sostenibile infatti non può definirsi tale se non c’è una comunità che collabora e introduce il turista dentro la propria quotidianità, istruendolo sul valore del territorio. Invece che semplici osservatori esterni che sorridono al classico turista spaesato, che si muove tra le vie con in mano la macchina fotografica, i cittadini di questi borghi mirano a sentirsi partecipi del soggiorno di chi arriva, ad accoglierlo inserendolo nella comunità .

cartina_piemonteDel resto gli abitanti di queste piccole realtà non sono nuovi alla parola sostenibilità.

In tutti questi borghi – ci racconta Davide Longo, coordinatore del progetto per EnviPark – la tutela del territorio, l’attenzione all’uso di fonti rinnovabili, i progetti di qualificazione urbana in chiave sostenibile erano già da tempo delle pratiche affermate. L’operazione fatta è stata quella di favorire la messa in circolazione delle competenze e del know how di ciascuna Amministrazione al fine di favorire politiche di collaborazione e soprattutto la promozione di un circuito dall’offerta distintiva. L’obiettivo in questo momento è riuscire a rafforzare questo network in termini di notorietà da parte del turista che, a meno che non sia “educato” ad un certo tipo di offerta, è ancora sporadico e inconsapevole della ricchezza che questi borghi offrono.”

La chiave del turismo sostenibile però non si esaurisce nelle sole politiche di accoglienza della comunità ospitante ma anche nella trasformazione delle forme e delle modalità di ricezione turistica.

Abbiamo coinvolto nel progetto anche gli albergatori delle zone – ci tiene a precisare Davide Longo – mettendo a disposizione schede formative e informative per far capire loro che cosa significa turismo sostenibile e quale può essere il contributo, indispensabile, che loro possono mettere a disposizione. Molti di essi hanno iniziato ad investire in ristrutturazioni dei loro alberghi, richiedono certificazioni Ecolabel, promuovono i percorsi del luogo ai turisti. Per noi la coerenza della promessa di una vacanza a minore impatto sul territorio è importante.

Le agognate ferie sono alle porte e se siete di quelli che preferiscono il fresco dei boschi all’afa delle spiagge iperaffollate, è il vostro momento.

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