Andare in bici sarà ancora più rilassante se sarà il casco a guidarci sul percorso da fare. I pendolari lo sanno. Pedalare in mezzo alle auto, nelle città congestionate dai mezzi inquinanti, a volte può diventare un'esperienza tutt'altro che piacevole. In aiuto arriva MindRider, lo speciale “copricapo” che legge nella nostra mente, indicandoci il percorso alternativo in base all'umore
Andare in bici sarà ancora più rilassante se sarà il casco a guidarci sul percorso da fare. I pendolari lo sanno, pedalare in mezzo alle auto, nelle città congestionate dai mezzi inquinanti, a volte può diventare un’esperienza tutt’altro che piacevole. In aiuto arriva MindRider, lo speciale “copricapo” che legge nella nostra mente, indicandoci il percorso alternativo in base all’umore.
Il casco è dotato di un sensore che si appoggia alla fronte e che utilizza l’EEG, l’elettroencefalografia per misurare l’attività elettrica nel cervello del ciclista, insieme a un sensore all’altezza dell’orecchio, utilizzato per rimuovere il rumore dal segnale delle onde cerebrali. MindRider ha anche un LED, visibile a chi lo indossa che, rilevando tali parametri vitali, emette una luce verde se siamo in una situazione di calma mentale e rossa se siamo stressati durante il percorso.
Il GPS di cui è dotato riconosce la posizione. In questo modo, il caso è in grado di localizzarci e di valutare percorsi alternativi, magari in un parco o in mezzo al verde, evitando le strade più trafficate e “stressanti”.
Un progetto nato al MIT qualche anno fa ma desso ulteriormente perfezionato. Il team di ricerca lo ha reso compatibile col Bluetooth attraverso un sistema a basso consumo energetico, in modo che le informazioni dal sensore EEG siano inviate a un’app sullo smartphone dell’utente, che utilizza il GPS del telefono per mappare i rilassanti “Sweetspots” in verde e per mostrare in rosso gli hot spot, i “punti caldi”, dove lo stress è assicurato. Sta poi ai ciclisti valutare sulla mappa se attraversare una determinata zona, a proprio rischio e pericolo, o se evitarla, concedendosi una bella pedalata lontano dallo smog e dai clacson.
Il team di MindRider spera che le informazioni raccolte dalla tecnologia possano essere utilizzate dagli urbanisti per creare piste ciclabili migliori e percorsi più bike-friendly.
Il progetto è attualmente su Kickstarter con l’obiettivo di raccogliere i 200mila dollari necessari alla produzione entro il mese di dicembre 2015. La campagna di crowdfunding si concluderà tra 23 giorni.
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