Auto elettriche in Italia, avanti tutta. Per non restare ancora al palo. E' il fermo desiderio dell'Unrae (l'Unione nazionale dei rappresentanti di autoveicoli esteri) che in questi giorni, per voce del direttore generale Gianni Filipponi, ha colto al volo le recentissime dichiarazioni del cancelliere tedesco Angela Merkel sui piani di sviluppo della mobilità a zero emissioni in Germania, per lanciare un severo richiamo ai nostri rappresentanti in Governo e Parlamento, che si sintetizza in un'unica richiesta: servono, e alla svelta, gli incentivi all'acquisto.
Auto elettriche in Italia, avanti tutta. Per non restare ancora al palo. È il fermo desiderio dell’Unrae (l’Unione nazionale dei rappresentanti di autoveicoli esteri) che in questi giorni, per voce del direttore generale Gianni Filipponi, ha colto al volo le recentissime dichiarazioni del cancelliere tedesco Angela Merkel sui piani di sviluppo della mobilità a zero emissioni in Germania, per lanciare un severo richiamo ai nostri rappresentanti in Governo e Parlamento, che si sintetizza in un’unica richiesta: servono, e alla svelta, gli incentivi all’acquisto.
Mentre in altre Nazioni europee, infatti, i programmi di sviluppo dell’auto elettrica sono già stati decisi sotto forma di bonus governativi, l’Italia resta ferma al palo: “Solo il nostro Paese – osserva Filipponi – brilla per l’assenza di programmi concreti sulle auto elettriche. Ed è una posizione sempre più difficile da comprendere”.
L’Italia, dichiara il rappresentante dell’Unrae, “Non può più restare alla finestra: nel resto d’Europa, l’auto elettrica è una realtà consolidata, e lo dimostra il ritardo dell’Italia rispetto al recente piano varato in Germania”.
Il nostro Paese, in effetti, ha all’attivo una serie di ipotesi, rese note lo scorso aprile, e da attuare – secondo quanto dichiarato in Parlamento dai rappresentanti alle Commissioni Trasporti e Attività produttive – entro l’estate, e che attendono l’approvazione di Camera e Senato per attuare, nel 2012, la prima legge nazionale per l’incentivo all’acquisto delle auto elettriche.
“A questo punto, appare urgente e indispensabile che, nel nostro Paese, il Governo e il Parlamento attuino i provvedimenti opportuni per allineare l’Italia a una realtà ormai ben consolidata nel resto d’Europa”, punta il dito Filipponi, in riferimento alle misure di incentivo che i maggiori Paesi europei – Francia,Gran Bretagna e Spagna – hanno avviato per lo sviluppo della mobilità a zero emissioni.
Il caso Germania: Merkel conferma i piani di sviluppo della mobilità elettrica
La necessità di fare ricorso ai bonus governativi per lo sviluppo del mercato dei veicoli elettrici caldeggiato da Unrae trova conferma nelle recenti dichiarazioni della cancelliera tedesca Angela Merkel, a seguito dell’approvazione del piano di sviluppo della mobilità a zero emissioni operato nei giorni scorsi dal Governo di Berlino.
Le modalità con le quali la Germania si avvia alla rivoluzione eco friendly per la mobilità privata e pubblica sono note (noi stessi le abbiamo evidenziate in più di una occasione). Vale la pena, tuttavia, ricordarle.
“Entro il 2020, la Germania sarà il primo mercato mondiale di veicoli alimentati ad energia elettrica – ha dichiarato Angela Merkel – Il nostro obiettivo è un milione di veicoli a zero emissioni circolanti, che aumenteranno a sei milioni nel 2030”.
È evidente come un deciso aiuto arrivi proprio dal Governo: è stato, infatti, previsto uno stanziamento di un miliardo di euro (deciso per il 2013) a beneficio delle Case costruttrici, al quale si aggiungerà un altro miliardo da destinare agli acquirenti. Non solo: chi passerà all’auto elettrica entro il 2015, per dieci anni non pagherà il “bollo” di circolazione. Sono in previsione, inoltre, altre agevolazioni per le flotte auto private e pubbliche.
Piergiorgio Pescarolo