Il primo passo per mangiare sano fuori casa, ad esempio in pausa pranzo, sarebbe quello di portare con sé dei manicaretti preparati con le proprie mani. Sappiamo che per mancanza di tempo e per mille altre ragioni ciò non è sempre possibile.
Se si è vegetariani o vegani la questione si complica, poiché non è sempre semplice trovare alternative valide, varie, salutari e di provenienza certa nei comuni punti di ristoro. Qualcosa però nel mondo si sta muovendo ed una certa aria di innovazione sta raggiungendo anche l’Italia. Il nostro Paese si sta fortunatamente dimostrando più sensibile verso coloro che desiderano consumare pasti freschi, privi di carne e/o di derivati animali e ricchi di ingredienti provenienti da agricoltura biologica o a km. 0.
Quando pensiamo ad un fast-food è inevitabile che la nostra mente corra immediatamente verso la catena più diffusa nel mondo in questo campo. Chi è attento all’ambiente ed alla propria salute evita accuratamente di metterci piede fisicamente e preferisce non andare oltre con l’immaginazione, pensando ad esempio alla provenienza ed ai metodi di produzione delle pietanze dei menù proposti da McDonald’s.
In passato avevamo già messo in chiaro alcune valide motivazioni per imparare a dire “no, grazie” al cibo spazzatura, a partire dagli assurdi ingredienti contenuti in dolci e salsine, fino all’impatto ambientale della macchina produttiva messa in moto dal noto fast-food. Il primo passo per mangiare sano fuori casa, ad esempio in pausa pranzo, sarebbe quello di portare con sé dei manicaretti preparati con le proprie mani.
Sappiamo che per mancanza di tempo e per mille altre ragioni ciò non è sempre possibile. Se si è vegetariani o vegani la questione si complica, poiché non è sempre semplice trovare alternative valide, varie, salutari e di provenienza certa nei comuni punti di ristoro. Qualcosa però nel mondo si sta muovendo ed una certa aria di innovazione sta raggiungendo anche l’Italia. Il nostro Paese si sta fortunatamente dimostrando più sensibile verso coloro che desiderano consumare pasti freschi, privi di carne e/o di derivati animali e ricchi di ingredienti provenienti da agricoltura biologica o a km. 0.
I primi paesi europei ad aver aperto una catena di fast-food vegetariani sono stati Germania ed Olanda. È proprio ad Amsterdam che apre nel 1991 il primo Maoz Vegetarian, un fast food che offre un servizio di ristorazione veloce e semplice, ma al tempo stesso delizioso, nutriente e assolutamente vegetariano. Il fiore all’occhiello della catena, che nel frattempo è diventato un marchio riconosciuto a livello internazionale con numerosi punti vendita in franchising in Europa e negli Stati Uniti, sono le falafel (polpette di ceci) servite dentro una pita che può essere completata con numerose verdure e salse a scelta. Ma anche le tante e fresche insalate.
Probabilmente la qualità dell’offerta Maoz non è altissima ed è così che sempre in Olanda nasce e sta letteralmente spopolando The Vegetarische Slager, catena che nel giro di un anno, a partire da ottobre 2010, ha aperto ben 30 punti di ristoro. L’offerta prevede menù sostenibili dal punto di vista ambientale, con una grande varietà di piatti vegetariani e vegani, destinati a quella fascia di popolazione più sensibile alle tematiche salutistiche ed ambientaliste, ma con l’intento di attirare l’attenzione di un gruppo di persone sempre più folto, considerando che, secondo le statistiche, oltre il 70% degli olandesi non consuma carne quotidianamente.
In Germania la prima piccola catena di fast food vegetariani, con un offerta di piatti composti da ingredienti biologici di provenienza certificata, ha aperto nel 2006. Purtroppo l’avventura dei Gorilla Fast Food non è stata molto fortunata dal punto di vista economico. Nata dall’idea e dall’investimento del 34enne Mattias Rischau, la catena ha chiuso improvvisamente il 30 giugno 2009, dopo aver aperto il proprio quarto locale a Berlino. La capitale tedesca non è però rimasta troppo a lungo priva di un fast food vegetariano. Ha aperto di recente Yellow Sunshine, che offre bevande e piatti elusivamente vegetariani e vegani, compresi burger vegetali, zuppe, frutta fresca, yogurt e latte di soia.
Volendo curiosare nei fast-food d’Oltreoceano, dove McDonald’s regna ancora indiscusso, ci siamo resi conto dell’impegno di numerose catene di indicare con estrema precisione nei propri menù tutti quei piatti privi di derivati animali. A New York, Otarian, fast food vegetariano e biologico, ha aperto poco più di un anno fa. Il menù prevede piatti caldi e freddi vegetariani e vegani (o con opzione vegana), comprese pietanze take-away e gluten-free. Otarian sta pianificando la possibilità di aprire nuovi punti di ristoro a Londra e in Australia.
E per quanto riguarda l’Italia? Nel nostro Paese un fast-food vegetariano avrebbe successo? L’avventura milanese di Cocos, aperto in Via Dante alcuni anni fa, ha avuto breve durata, nonostante il locale fosse spesso affollato. I clienti erano attirati in particolare dall’offerta di piatti gustosi come gnocchi, burger vegetali e zuppe. Pochi mesi fa Almaverde Bio ha deciso di lanciare il primo servizio di consegna a domicilio di piatti pronti biologici a prezzi contenuti.
In tutta Italia, con una concentrazione maggiore a Milano, si stanno diffondendo i Juice Bar, locali, spesso in franchising, in cui frutta e verdura fresca, per lo più di origine biologica, vengono servite sotto forma di frullati, centrifugati, macedonie ed insalate. Di frequente i piatti freddi vengono accompagnati da zuppe di cereali, come orzo o farro, o da vellutate di verdure. Locali di questo tipo, nel capoluogo lombardo, sono ad esempio Jungle Juice e Fragole e Carote, presente anche a Monza e a Torino. In provincia di Varese ha aperto da pochi mesi Gusto Arsizio, bar e gastronomia vegan, con piatti caldi e freddi da consumare sul posto o take-away. L’offerta varia di settimana in settimana e comprende primi, secondi, dolci e altro ancora. A Genova Cibi E Libri è un originalissimo locale che offre burger vegetali, primi preparati con pasta e cereali integrali, dolci senza zucchero che seguono le regole della pasticceria naturale, tutti privi di derivati animali e con opzioni per celiaci.
In mancanza di catene di fast-food vegetariani capillarmente diffusi in tutta Italia al pari dell’onnipresente McDonald’s, in continua espansione nonostante le proteste, vegetariani e vegani possono orientarsi, quando si trovano a consumare i propri pasti fuori casa, scegliendo tra uno dei locali con opzioni veg*proposti dalla guida Ristoranti Verdi, oppure andare alla ricerca del locale più adatto alle proprie esigenze tramite il sito web Zucchina Verde, che include nel proprio elenco ristoranti, bar, pub e pizzerie vegetariani e/o vegani. Vi è inoltre la possibilità di lasciare la propria recensione o di inserire un nuovo locale.