Guarire dal cancro diventando vegani? La storia di Antonio a Le Iene (VIDEO)

Due tumori al polmone e una metastasi al cervello. La vita sta per scivolare via dal corpo di Antonio, che, dopo essersi sottoposto in 8 anni a chemioterapia, due operazioni e radioterapia, decide di rifiutare altre dolorose cure convenzionali. Con l'aiuto del figlio, però, scopre la dieta alcalinizzante e l'alimentazione vegana. E qualcosa cambia. Antonio guarisce, inspiegabilmente.

Due tumori al polmone e una metastasi al cervello. La vita sta per scivolare via dal corpo di Antonio, che, dopo essersi sottoposto in 8 anni a chemioterapia, due operazioni e radioterapia, decide di rifiutare altre dolorose cure convenzionali. Con l’aiuto del figlio, però, scopre la dieta alcalinizzante e l’alimentazione vegana. E qualcosa cambia. Antonio guarisce, inspiegabilmente.

A raccontare la sua storia è stato ieri sera un servizio coraggioso a firma di Paolo Trincia per Le Iene. La malattia di Antonio, questo simpatico calabrese amante del buon cibo e dei prodotti tipici della sua terra, è regredita grazie al cambio dell’alimentazione e alla dieta senza carne basata su frutta e vegetali?

Difficile stabilirlo, ma i fatti sono questi: all’uomo viene diagnosticato nel 2003 un tumore al polmone destro. “La mia odissea è cominciata nel 2003. Mi è stato diagnosticato un tumore al polmone destro, mi sono operato e sono stato bene per tre anni e mezzo. Nel 2009, facendo una lastra, ho scoperto un nuovo tumore all’altro polmone, il sinistro. Un’altra operazione. E mi hanno fatto fare un ciclo di chemioterapia. Nel 2011 mi hanno trovato un’altra metastasi al cervello“, racconta ai microfoni de Le Iene.

Si sottopone, allora, a radioterapia e riesce a diminuire la massa tumorale e l’edema, ma non del tutto. Ne rimane un residuo di 2 centimetri. A questo punto, però, decide di rifiutare un altro ciclo di chemioterapia. Vuole arrendersi alla malattia. Il figlio, però, cercando informazioni su internet e imbattendosi nel libro The China Study di T. Collin Campbell, scopre che, forse, qualcosa si può ancora fare: diventare vegano, perché le proteine animali potrebbero essere collegate con il tumore.

Dopo vari tentativi, il ragazzo convince il padre, fan sfegatato della ‘nduja e della salsiccia, a tentare questa strada. Ad accompagnarli nel nuovo percorso è la Dott.ssa Michela De Petris, medico chirurgo esperta nella terapia dietetica del paziente oncologico e membro del Comitato medico scientifico dell’Associazione Vegetariana Italiana, della Società Scientifica di Nutrizione Vegetariana e dell’Istituto per la Certificazione Etica e Ambientale.

Comincia una nuova vita: Antonio dice addio alle sue soppressate, tranne qualche raro “sgarro”, e impara a prepararsi ottimi piatti vegan, soprattutto crudisti: il suo nuovo mantra sono centrifughe, insalate, ortaggi, semi, spezie, acqua alcalina e frutta a go go.

“Il cambiamento consisteva nello spostare il più possibile l’alimentazione sui cibi vegetali. Ormai è evidente e scientificamente provato che le proteine di origine animale e i cibi raffinati infiammano l’organismo. Più ci spostiamo su una dieta a base vegetale, tanto maggiori sono i benefici e le possibilità di guarigione. La sua prima alimentazione consisteva in succhi di verdure amare verdi a foglia larga, che beveva dilazionati nel resto della giornata“, spiega l’esperta.

Antonio perde 18 chili in appena 2 mesi, riacquista la forma fisica, si sente decisamente meglio. Quando torna a farsi controllare sono passati 3 mesi e scopre che il tumore è completamente regredito.

È stata la dieta? Antonio è convinto di sì. Da allora sono passati 2 anni e mezzo, il tumore non è tornato e il nuovo stile di vita ha coinvolto tutta la famiglia. A chi crede che a casa di Antonio non si mangi, risponde la lauta e golosa cena offerta allo stesso Trincia, che resta incredulo davanti alla bontà degli spaghetti di zucchine crude con pesto di avocado, basilico e pinoli, insalata con semi di lino, noci e limone, zucca al forno con salsa di soia e involtini di verza. Si chiude con una buonissima torta di frutta.

Ma secondo la scettica dottoressa oncologa dell’ospedale sarebbe stata fondamentale la radioterapia alla quale si era sottoposto prima di cambiare dieta: “sul tumore primitivo e sulla metastasi ha fatto la radioterapia. Si vede. Aveva una vasta componente emorragica che si è riassorbita e non si vede più il tumore. Se non avesse fatto nulla, avrebbe ancora la lesione. Non abbiamo dei numeri per poter confermare che solo la dieta lo abbia curato: in medicina ci vuole la statistica”.

La De Petris ribatte: il cambio di alimentazione può aiutare nella guarigione di molte malattie. “Bisogna valutare la gravità della patologia e se ci sono altre patologie concomitanti, ma non c’è una malattia che non si giovi del miglioramento dello stile di vita alimentare. Cambiando alimentazione in tanti casi è possibile guarire da patologie, come nel caso di allergie, patologie dermatologiche, diabete, soprattutto di tipo due, patologie infiammatorie intestinali, colesterolo alto, calcolosi, malattie autoimmuni e, molto spesso, patologie tumorali, come quelli ormonosensibili: mammella, colon, prostata”.

Perché non se ne parla? Per ignoranza e per consuetudine da parte dei medici. Ma anche, forse, per interesse. D’altronde conviene alle multinazionali farmaceutiche e dell’industria alimentare una dieta sana che non ci faccia ammalare?

“Fa che il cibo sia la tua medicina e che la medicina sia il tuo cibo”. Lo diceva un certo Ippocrate già nel 400 A.C..

Per vedere il video del servizio clicca qui

Roberta Ragni

Sui vantaggi della dieta vegana:

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