Non più porcherie a merenda, ma frutta fresca. Che insieme allo sport contribuisce a una dieta sana. La frutta a scuola è peraltro un modo per formare futuri e nuovi consumatori di prodotti freschi e di territorio con queste parole il Ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini ha annunciato lo stanziamento dei fondi per il progetto Scuola e Cibo.
“Non più porcherie a merenda, ma frutta fresca. Che insieme allo sport contribuisce a una dieta sana. La frutta a scuola è peraltro un modo per formare futuri e nuovi consumatori di prodotti freschi e di territorio” con queste parole il Ministro della Pubblica Istruzione Mariastella Gelmini ha annunciato lo stanziamento dei fondi per il progetto “Scuola e Cibo”.
“Scuola e Cibo” è un ambiziosa prospettiva nata in collaborazione con Coldiretti e un comitato di esperti guidato dal medico dietologo Giorgio Calabrese che ha lo scopo di far entrare in modo sempre più persuadente il concetto di poter (e dover) scegliere un frutto come merenda.
Le risorse stanziate e ammortizzate mediante un finanziamento europeo, sono pari a 1,5 milioni di euro che verranno impiegati anche per installare capillarmente i distributori di frutta biologica all’interno delle strutture scolastiche con lo scopo di sostituire, quasi completamente, le vecchi macchinette di snack e dolciumi vari.
L’obiettivo – come affermato dalla Coldiretti – è “fermare la vendita delle merendine e dei dolci nelle scuole a favore di alimenti locali, freschi e sani come spremute, frutta e verdura di stagione anche da sgranocchiare e in grado di assicurare senso di sazietà e garantire un adeguato apporto idrico può contribuire a sconfiggere i problemi di eccesso di peso e obesità“ e forse l’introduzione di macchine vendi – frutta non sembra affatto una cattiva idea.
Il problema della cattiva alimentazione è proprio più marcato nella fascia di età che va dai 6 agli 13 anni, quella cioè legata specificatamente al periodo della scuola elementare. Uno studio dell’Ististuto Superiore di Sanità, a tal proposito, mette in luce dati davvero poco rassicuranti: la percentuale di obesità infantile nel nostro Paese è passata in meno di 10 anni dal 9% al 12,5% e, nell’età che va dai 6 ai 13 anni, i bambini in sovrappeso sono addirittura il 24%. La regione che detiene il primato è la Campania – in particolare Napoli – dove un bimbo su cinque è obeso.
Per questo motivo “Scuola e Cibo” rappresenta una speranza di riuscire a far cambiare rotta ad un paese emblema della dieta mediterranea e della corretta alimentazione che, però, ultimamente sembra aver smarrito la giusta rotta. Un sistema nutrizionale, quello italiano, che è arrivato alla “frutta” e ora – paradossalmente – con la frutta cerca di tornare a norma. Siamo la nazione nel mondo nella quale per antonomasia si mangia meglio. A quanto pare ce lo stiamo scordando.
Alessandro Ribaldi