Dna di maiale nelle salsicce di pollo Halal: un nuovo scandalo della carne

In molti lo avevano detto: lo scandalo della carne di cavallo è solo la punta dell’iceberg. In effetti, la conferma potrebbe ora arrivare dalla sconcertante scoperta fatta in una scuola elementare di Westminster, nel centro di Londra, dove sono state rilevate tracce di DNA di maiale in alcune salsicce di pollo halal, cioè preparate secondo le prescrizioni della la legge islamica.

In molti lo avevano detto: lo scandalo della carne di cavallo è solo la punta dell’iceberg. In effetti, la conferma potrebbe ora arrivare dalla sconcertante scoperta fatta in una scuola elementare di Westminster, nel centro di Londra, dove sono state rilevate tracce di DNA di maiale in alcune salsicce di pollo halal, cioè preparate secondo le prescrizioni della la legge islamica.

Gli articoli incriminati ora sono stati rimossi da tutti i pasti della scuola, ma la comunità islamica londinese, una delle più importanti in Europa, è insorta pesantemente, dal momento la sharia vieta severamente il consumo di carne di maiale. E c’è di più: il comune di Westminster ha riferito anche che la presenza di maiale, insieme all’agnello, è stata rilevata in carne macinata indicata come di manzo. Ovviamente, quello che si presenta come l’ennesimo scandalo della carne, è emerso in seguito delle verifiche effettuate a fine febbraio per rilevare l’eventuale presenza di tracce di DNA equino.

Dal canto loro, le autorità locali hanno subito rassicurato: gli alimenti in questione sono stati immediatamente ritirati, mentre il rapporto con il fornitore è stato interrotto. Ma la preoccupazione, soprattutto tra i fedeli musulmani, è molta, soprattutto perché le salsicce halal sono previste nei menu di altre 15 scuole elementari, due scuole materne, una scuola speciale e una mensa che fornisce agli alunni esclusivamente carne “non proibita”. Sono più di 4.400 gli studenti scelgono questo tipo di salsicce come servizio di ristorazione.

Andrew Christie, responsabile dei servizi per i minori di Westminster, ha così commentato: “siamo molto preoccupati e contrariati per aver scoperto che un nostro fornitore non ha rispettato i nostri standard di alta qualità. Comprendiamo la preoccupazione di genitori e alunni, causata da questa scoperta. E ce ne dispiaciamo. Stiamo provvedendo a contattare scuole, genitori e leader confessionali e siamo disponibili a discutere con loro qualsiasi eventuale preoccupazione“.

Intanto, l’agenzia nazionale per la sicurezza alimentare, la Food Standards Agency (FSA), è stata informata, come da protocollo, e il consiglio comunale ha deciso di effettuare ulteriori test per individuare l’eventuale presenza di DNA di manzo, agnello, maiale, pollo, tacchino, cavallo e capra in alimenti etichettati diversamente. Quali saranno le prossime “sorprese” nel piatto?

Roberta Ragni

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