EFSA, l'autorità europea per la sicurezza alimentare ha rilasciato oggi alla Commissione europea un parere scientifico sui rischi connessi al consumo di alcuni funghi selvatici secchi raccolti nel 2008 e provenienti per lo più dalla Cina, contaminati, da nicotina.
Ogni ex fumatore lo sa. Il rischio di inceppare nuovamente nella nicotina tentatrice è sempre dietro l’angolo. Ma nessuno poteva immaginare di trovarsela pure dentro i funghi.
A mettere in guardia da questo rischio è l’EFSA, l’autorità europea per la sicurezza alimentare che ha rilasciato oggi alla Commissione europea un parere scientifico sui rischi connessi al consumo di alcuni funghi selvatici secchi raccolti nel 2008 e provenienti per lo più dalla Cina, contaminati, a quanto pare, proprio da nicotina.
Da dove provenga e che cosa abbia causato la presenza di tale sostanza è tutto da accertare, fatto sta che l’EFSA ha bocciato completamente il campione di funghi inviato a seguito di una richiesta urgente pervenuta dalla Commissione, considerando non sicura la presenza di nicotina in funghi freschi fino a 0,5 mg/Kg.
Gli effetti del consumo dei funghi contaminati, che potrebbero andare dalla tachicardia alle vertigini, a un po’ di cefalea, sarebbero lievi e di breve durata, ma l’EFSA ha comunque fissato un tetto massimo, limitando a 0,036 mg/kg la concentrazione di nicotina ammissibile nei funghi selvatici freschi e riservandosi di tornare sull’argomento una volta acquisiti maggiori parametri.
Dal canto suo, il Comitato permanente Ue a seguito del parere, ha deciso di imporre il ritiro dal mercato e la distribuzione dei funghi contaminati, quando il contenuto di nicotina superi il livello di 0,04 mg/kg nei prodotti freschi e di 1,2 mg/kg in quelli essiccati con l’esclusione dei porcini (Boletus edulis); per questi ultimi è stata stabilita una tolleranza maggiore, pari a 2,3 mg/kg.
Simona Falasca