Giornata Mondiale della Salute: la sfida dell’Oms contro le infezioni alimentari (#safefood)

Giornata Mondiale della Salute, l’Oms si concentra sulle infezioni alimentari che minacciano la sicurezza dei cittadini di tutto il mondo. Ogni anno si contano ben mezzo miliardo di infezioni alimentari con 351 mila decessi.

Giornata Mondiale della Salute 2015, l’Oms si concentra sulle infezioni alimentari che minacciano la sicurezza dei cittadini di tutto il mondo. Ogni anno si contano ben mezzo miliardo di infezioni alimentari con 351 mila decessi.

L’Oms ha dato il via ad una campagna incentrata sulla sicurezza alimentare come tema centrale per la Giornata Mondiale della Salute sul proprio sito web internazionale. L’Organizzazione Mondiale della Sanità agisce a partire da i nuovi dati sui danni causati dalle malattie di origine alimentare nel mondo e sulle minacce poste dai cibi non sicuri.

Richiama alla necessità di agire per coordinare la collaborazione tra le nazioni nella catena di approvvigionamento alimentare. “Dal campo alla tavola, rendere il cibo sicuro”, ecco lo slogan che l’Oms ha deciso di seguire per la Giornata Mondiale della Salute 2015, che come ogni anno ricorre il 7 aprile.

“La produzione alimentare è stata industrializzata, il commercio e la distribuzione alimentare sono globalizzati” – ha detto il direttore generale dell’Oms, Margaret Chan. “Questi cambiamenti introducono molte nuove opportunità per cui il cibo possa diventare fonte di contaminazione da batteri, virus, parassiti o sostanze chimiche nocive”.

Secondo l’Oms, un problema locale legato alla sicurezza alimentare può diventare rapidamente un’emergenza internazionale. L’Oms sostiene che il cibo non sicuro può contenere batteri nocivi, virus, parassiti o sostanze chimiche indesiderati in grado di causare oltre 200 malattie che vanno dalla dissenteria al cancro.

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Tra gli alimenti considerati non sicuri dall’Oms troviamo cibi di origine animale, frutta e verdura contaminate con feci, molluschi crudi che contengono tossine. L’Epidemology Group dell’Oms ha condotto una nuova ricerca i cui risultati definitivi dovrebbero essere pubblicati ad ottobre 2015.

I dati iniziali, raccolti dal 2010, comunicano che negli ultimi cinque anni ci sono stati 582 milioni di casi di 22 patologie enteriche diverse di origine alimentare e 351 mila decessi associati. Gli agenti patogeni responsabili dei decessi sono risultati soprattutto la Salmonella Typhi, l’E.coli e i norovirus.

La maggior parte delle malattie di origine alimentare enterica si sono registrate in Africa, seguita dal sud-est asiatico. Il 40% delle persone che hanno sofferto di malattie enteriche a causa di alimenti contaminati sono costituite dai bambini di età inferiore ai 5 anni.

I rischi legati agli alimenti contaminati nel mondo globalizzato non riguardano soltanto la salute, ma anche l’economia. Ad esempio l’epidemia di E.coli del 2011 in Germania ha causato perdite di 1,3 miliardi di dollari per agricoltura e industria.

safefood

In occasione della Giornata Mondiale della Salute l’Oms comunica che sta lavorando per garantire l’accesso a cibo sano, adeguato e nutriente per tutte le popolazioni del mondo. L’Organizzazione Mondiale della Sanità si pone come punto di riferimento per sostenere i Paesi nella prevenzione delle malattie alimentari e nella risposta alla diffusione delle infezioni, contando sul sostegno di agenzie e organizzazioni internazionali e regionali attive nel campo degli alimenti, emergenza aiuti, e l’istruzione.

Come possiamo difenderci dalle infezioni alimentari? Secondo la Coldiretti, i prodotti alimentari italiani sono 10 volte più sicuri di quelli exracomunitari per quanto riguarda il contenuto in residui chimici.

Appena lo 0,6% dei prodotti Made in Italy – come sottolinea la Coldiretti – contiene residui chimici oltre il limite, mentre la percentuale sale all’1,4% per i prodotti di origine comunitaria e addirittura al 5,7% per quelli extracomunitari. Si tratta del risultato dell’impegno degli agricoltori italiani per un’agricoltura da record a livello internazionale per sicurezza alimentare e rispetto dell’ambiente.

Marta Albè

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