Tumore al seno: si può combattere anche con la dieta?

Una ricerca americana sostiene che introdurre meno calorie quando si è malati di cancro al seno (triplo negativo) potrebbe essere un sistema per evitare che si diffondano metastasi.

In questo periodo si parla sempre più spesso del rapporto che c’è tra alimentazione e tumori, sia in fase preventiva che una volta comparsa la malattia. Novità su questa questione sono state recentemente pubblicate su Breast Cancer Research, dove una ricerca americana sostiene l’importanza di combattere il tumore al seno anche a tavola.

Lo studio è stato condotto da un gruppo di ricercatori della Thomas Jefferson University (Philadelphia) coordinati da Nicole Simone. L’esperimento si è concentrato in particolare su un tipo di cancro al seno particolarmente aggressivo e pericoloso, conosciuto come triplo negativo (TNBC).

Preso a campione, putroppo, un gruppo di cavie ammalate a cui veniva data una dieta composta dal 30% in meno di cibo rispetto al quantitativo che erano soliti mangiare. Si è visto così come questo sistema riduceva la probabilità che le metastasi del tumore crescessero e si diffondessero in altre zone del corpo.

I benefici della dieta, quindi, sarebbero da imputare ad una diminuzione delle calorie giornaliere e non ad alcuni cibi in particolare. Introdurre meno cibo, a detta della dottoressa Simone che aveva già compiuto studi sull’argomento, andrebbe a potenziare gli effetti della radioterapia: “La restrizione calorica favorisce i cambiamenti epigenetici nel tessuto mammario che mantengono forte la matrice extracellulare. Una matrice forte crea una sorta di gabbia intorno al tumore, rendendo più difficile alle cellule tumorali di sfuggire e diffondersi in nuove parti del corpoha dichiarato la dottoressa.

L’esperimento ha avuto risultati positivi sui topi. Ma avverrà lo stesso sugli esseri umani? Per capire ciò la dottoressa Simone sta selezionando un campione di persone che prendano parte ad una futura ricerca che si chimarerà “CaReFOR” (Calorie Restriction per Oncology Research) e chiarirà meglio il rapporto tra la riduzione calorica e lo sviluppo tumorale.

Francesca Biagioli

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