Samantha Cristoforetti: nello spazio la pipi’preziosa e…potabile

Riciclare tutto, anche la pipì. E il caffè di oggi diventa quello di domani nello spazio, come ha raccontato Samantha Cristoforetti. A bordo della Stazione Spaziale Internazionale dal 24 novembre, l'astronauta italiana ha spiegato che in orbita anche gli scarti prodotti dal nostro corpo sono fondamentali e vanno riutilizzati dopo appositi trattamenti. Ed è così che l'urina degli astronauti, depurata e privata di alcune componenti torna ad essere semplicemente acqua potabile, utilizzata anche per fare il caffè

Riciclare tutto, anche la pipì. E il caffè di oggi diventa quello di domani nello spazio, come ha raccontato Samantha Cristoforetti. A bordo della Stazione Spaziale Internazionale dal 24 novembre, l’astronauta italiana ha spiegato che in orbita anche gli scarti prodotti dal nostro corpo sono fondamentali e vanno riutilizzati dopo appositi trattamenti. Ed è così che l’urina degli astronauti, depurata e privata di alcune componenti torna ad essere semplicemente acqua potabile, utilizzata anche per fare il caffè.

A raccontarcelo, in una precedente intervista, era stato anche l’astronauta siciliano Luca Parmitano che aveva spiegato l’importanza del riciclo e del riuso in un contesto come quello della Stazione spaziale, dove deve esserci solo l’essenziale – ogni astronauta può portare con se solo 1,5 di oggetti -, dagli abiti trattati in modo tale da essere indossati per settimane, agli scarti umani.

Sulla ISS, la cui alimentazione elettrica dipende dalle enormi ali ricoperte da pannelli fotovoltaici, è presente la cosiddetta salamoia, “ciò che rimane dopo che abbiamo finito di trasformare il caffè di ieri nel caffè di domani”, ha spiegato Samantha Cristoforetti che ha spiegato come si ricicla a bordo l’urina.

Merito di un sistema chiamato Urine Processing Assembly o UPA, da cui si ottengono due prodotti: “Uno che diventerà acqua potabile dopo un ulteriore trattamento nel Water Recovery System e poi gli scarti, un concentrato di tutta la roba nella vostra urina che non volete certamente che entri a far parte della vostra futura tazza… em, sacca di caffè” spiega. Questo liquido viene raccolto nel serbatoio di riciclaggio che una volta pieno viene lasciato fluttuare verso il veicolo ATV e infine depurato, separando l’acqua.

Bere la pipì, roba da far storcere il naso un po’ a tutti. Ma anche noi, in un certo senso, consumiamo i nostri stessi scarti come ha ricordato l’astronauta italiana: “Se siete fra quelli che trovano questo piuttosto fastidioso o perfino disgustoso, cercate di vederlo in questo modo: la nostra nave spaziale Terra è, fra le molte altre cose, un gigantesco UPA. Semplicemente, non siamo abituati a pensare alla storia precedente delle molecole d’acqua nella nostra bevanda: non avrebbe molto senso, vero?

La Terra, nella sua perfezione da funambolo, sa riciclare ogni prodotto, sa adattarsi (anche se molto lentamente) ai cambiamenti e sa riportarsi in equilibrio, anche se l’uomo cerca in ogni modo di alterarlo.

Francesca Mancuso

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