Sistri: le aziende vogliono la proroga

Le associazioni chiedono al Governo una proroga per la data di inizio del Sistri. Ma l'unica cosa ottenuta è stato il rinvio del tavolo di confronto

Il Sistri, salvo diverse indicazioni, dovrebbe partire il 1° giugno. Ma non mancano le proteste degli addetti ai lavori, che hanno chiesto al Ministero dell’Ambiente un rinvio della data di avvio del Sistema di controllo della tracciabilità dei rifiuti.Sempre più indispensabile” secondo il presidente della Cia, la Confederazione italiana agricoltori, Giuseppe Politi, che ha inviato una lettera alla Prestigiacomo e al Ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali Francesco Saverio Romano.

Dopo il flop del Click Day, giorno in cui sono state fatte le prove generali del nuovo sistema, il bilancio è stato fallimentare tanto che le associazioni imprenditoriali e le cooperative promotrici hanno espresso la loro viva preoccupazione “per l’esito totalmente negativo del click day sul Sistri“.

In merito Politi ha commentato:Il recente ‘click day Sistri’, giornata di sperimentazione sul sistema di tracciabilià dei rifiuti, ha continuato ad evidenziare alcuni problemi operativi che è opportuno rimuovere. Appare, pertanto, opportuno procrastinare la data del primo giugno, come giorno di avvio effettivo del sistema e del relativo quadro sanzionatorio“.

Messaggio chiaro alle autorità affinché le aziende agricole non vengano danneggiate da uno strumento non ancora del tutto perfezionato. Si tratta di “una misura importante per consentire a tutti gli operatori – precisa Politi – di acquisire sufficiente dimestichezza con i nuovi strumenti e procedure. Numerose sono, del resto, le questioni ancora irrisolte che potrebbero esporre a sanzioni le imprese obbligate, benchè incolpevoli“.

L’invito del Presidente della Cia arriva dopo le parole del ministro dei Rapporti con il Parlamento, Elio Vito che nel Question Time alla Camera ha sostituito l’assente ministro dell’Ambiente, ribadendo che “il Sistri sarà pienamento operativo a partire dal prossimo 1° giugno“. Secondo il Governo, infatti, non servirebbero ulteriori proroghe.

Contro tale decisione, insorge anche Confindustria, che sottolinea la necessità di sospendere il Sistri: “Data la gravità della situazione – fanno sapere – Confindustria ribadisce la richiesta di incontro con il Presidente del Consiglio e con il Ministro dell’Ambiente, già formulata insieme a tutte le organizzazioni di impresa“. Questo in particolare il pensiero espresso dagli industriali: “Non si può certo pensare a un Sistri a due velocità, con l’obbligo solo per alcune imprese di partire il 1° giugno. Attualmente, il Sistri non è pronto neanche per le imprese di maggiori dimensioni. Si ribadisce la necessità di una sospensione dell’obbligatorietà del Sistri e di un ripensamento dell’intero sistema“.

Una gran bella batosta. Come risponderà adesso il Governo? Con un altro rinvio. Proprio così. Si è concluso con un nulla di fatto l’incontro di oggi tra il ministro dell’Ambiente Prestigiacomo e le associazioni imprenditoriali, tra cui Confindustria, Rete impresa Italia, Alleanza delle cooperative e Confapi. Tutto rinviato ad un nuovo tavolo, la prossima settimana. Arriveremo pian piano al 1° giugno?

Francesca Mancuso

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