Caffè espresso sostenibile: nasce la prima capsula interamente compostabile

Da un progetto tutto italiano nasce la prima capsula compostabile al 100%

Tra caffè equosolidale e svariati modi green per prepararlo , anche il momento della pausa con la famosa “tazzulella” non è da meno in fatto di eco-sostenibilità. E ora lo può essere ancora di più con la prima capsula compostabile per caffè espresso italiano.

Lavazza e Novamont, che si occupa di bio-raffinerie e di materie bio-plastiche, hanno infatti messo a punto, con la collaborazione del Politecnico di Torino, una capsula di caffè che rivoluzionerà finalmente il modo di riutilizzarne i fondi.

Realizzata in Mater-Bi® 3G di terza generazione (una bio-plastica), ha richiesto 5 anni di ricerca per reggere a una pressione di 8 atmosfere e a una temperatura di 90 gradi. Et voilà, un brevetto tutto italiano: 7 grammi di caffè in un “contenitore” destinato a trasformarsi, dopo l’uso, in anidride carbonica, acqua e compost. La capsula potrà infatti essere raccolta con il rifiuto umido e avviata al compostaggio industriale, dove insieme con il caffè esausto viene riciclata in compost, concime naturale per i suoli.

Compatibile con la macchina Lavazza Minù e disponibile in due pregiate miscele 100% Arabica, certificate dall’ONG Rainforest Alliance, la capsula sarà pronta nel secondo semestre 2015 e presente sul mercato nel 2016 (ma il pubblico potrà avere i primi assaggi di capsule bio già a partire dal Salone del Mobile dal 14 al 19 aprile a Milano e per tutto il periodo di Expo 2015).

La terza generazione di bioplastiche è una famiglia di materiali con una più alta percentuale di rinnovabilità, che usa sostanze vegetali anche dalla filiera agricola integrata, che si ricicla in compostaggio, in grado di biodegradare in ambienti naturali diversi e che garantisce una cospicua riduzione delle emissioni di gas serra rispetto alle più tradizionali tecnologie.

È una tappa storica per Lavazza in quanto presentiamo un nuovo prodotto che prima non c’era” commenta il Vice Presidente del Gruppo Marco Lavazza. “Finalmente abbiamo raggiunto un importante traguardo scientifico e tecnologico con la prima capsula compostabile, con brevetto Lavazza, realizzata in Mater-Bi® di terza generazione che garantisce un’eccellente qualità in tazza come da standard Lavazza. Con la capsula ci siamo concentrati su un aspetto preciso del ciclo di vita del prodotto, il cosiddetto fine vita. L’ultimo miglio è un ambito molto rilevante del ciclo di vita non solo in chiave socio-ambientale ma anche economica. In una prospettiva di sviluppo circolare infatti il fine vita di un prodotto o il termine di un processo segnano l’inizio di un altro processo economico“.

Questa “chiusura”, di fatto, apre ad altri circoli produttivi: il fondo di caffè arricchisce altre filiere, creando contemporaneamente una rete di relazioni industriali aperte, in un’ottica costante di realtà tendenti a emissioni zero.

Germana Carillo

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