Sacchetti di plastica: bando nell’Ue, c’è l’accordo

Addio ai sacchetti di plastica in Europa? E' presto per dirlo, ma per ora è una notizia positiva il raggiungimento di un accordo UE sulle norme per ridurre i sacchetti di plastica, annunciato dall'eurodeputata danese Margaret Auken, al termine dei negoziati con Commissione europea e Consiglio Ue

Addio ai sacchetti di plastica in Europa? È presto per dirlo, ma per ora è una notizia positiva il raggiungimento di un accordo UE sulle norme per ridurre i sacchetti di plastica, annunciato dall’eurodeputata danese Margaret Auken, al termine dei negoziati con Commissione europea e Consiglio Ue.

La soluzione, infatti, non è definitiva: dovrà essere confermata all’unanimità il prossimo 21 novembre da un comitato con i rappresentanti degli Stati membri dell’UE. Ma se tutto venisse confermato, ogni Paese potrà scegliere tra obiettivi vincolanti per ridurre i sacchetti di plastica e l’introduzione di prezzi obbligatori. Anche altre opzioni, come la tassazione, potrebbero essere accettate.

L’obiettivo della proposta comprende il contenimento del consumo dei sacchetti di plastica “leggera” a 80 borse per persona entro il 2019 e a 40 borse entro il 2025. La Commissione Europea ha valutato che nel 2010 ogni cittadino europeo ha utilizzato una media di 198 sacchetti di plastica in un anno.

Per questo, se venisse confermato, questo accordo sarebbe un passo storico nella lotta contro i rifiuti di plastica. Questo anche se l’accordo provvisorio non include, però, l’emendamento di divieto dei sacchetti ultraleggeri.

Molti sono i detrattori della misura. Sostengono che l’art.18 della Direttiva Imballaggi vieta misure restrittive alla loro circolazione. Il bando dei scchetti, quindi, andrebbe in contraddizione con la norma. L’Europa sarà pronta a seguire l’esempio dell’Italia? La palla passa alle delegazioni e al Parlamento.

Roberta Ragni

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